Sicilia: giunta Lombardo, le regole del buon governo.

di Rosario Amico Roxas

Non serviva di certo la mitica “palla di vetro” per avanzare la previsione circa le critiche che sarebbero cadute sul governo Lombardo a causa della inclusione in giunta di due magistrati (Russo e Ilarda). Si registra ieri 18 giugno una dichiarazione del capogruppo UDC Rudy Maira, il quale ha affermato che “..la presenza di due magistrati non deve essere considerata un plus a garanzia di legalità, perché la legalità per un politico deve essere la regola e non la eccezione”; affermazione ovvia, platealmente ovvia, se non fosse stata seguita dall’affermazione sulla presunta legalità dei “governi precedenti”. Con quest’ultima aggiunta il capogruppo UDC ha vanificato l’affermazione precedente, perdendo una irrepetibile occasione di tacere, stante il fatto che i siciliani ricordano benissimo che il “governo precedente” si è dimesso a seguito di una condanna penale, sia pure di primo grado, ma sufficiente a motivare le dimissioni dello stesso governatore.

Diciamo pure che la presenza di due magistrati nella giunta di governo siciliana, non rappresenta un “plus”, ma dobbiamo anche ammettere che rappresenta una garanzia; a meno che non si voglia saltare sul treno berlusconiano dell’attacco alla magistratura che diventa comunista, quando indaga sulla “casta degli intoccabili”.

L’onestà e la correttezza dei politici potrà essere considerata una regola, solo quando diventa una regola nei fatti, se per trasformare una usanza illegittima del potere diventa necessaria la presenza di magistrati in giunta, ben vengano; i politici che rientrano nella “regola” non li temono.

Rimane così aperta, in Sicilia, l’ampia disponibilità al dialogo anche con la minoranza che non sente l’esigenza di diventare opposizione, registrandosi l’approvazione del PD ai programmi di governo, condizionata al prosieguo dell’itinerario inaugurato.

Rosario Amico Roxas



Giovedì, 19 giugno 2008