Il 29 settembre festa di San Michele Arcangelo, Silvio Berlusconi compie 71 (settantuno) anni; cioè è entrato nella decina che conduce agli ottanta e con la velocità con cui vola il tempo è presto fatto. Nessuno degli organi di informazione di proprietà berlusconoide ne ha fatto cenno, segno che lordine è partito dallalto; letà si nota tutta dalle rughe che sono ricomparse nel viso malgrado le periodiche stirature, ma questo rientra nellordine delle cose, ma Berlusconi non le accetta. Lui, il nocchiero, non invecchia; gli elettori devono intuirlo sempre aitante, giovane o giovanile, latin lover giurassico, votato allapparenza perchè è la sola dimensione che conosce e capisce. Così per il suo settantunesimo compleanno si è regalato un servizio fotografico su uno dei suoi settimanali, dove viene ritratto nelle improbabili vesti di nonno affettuoso, almeno è questa lapparenza che vuole documentare. Quanti nonni ci sono in Italia, certamente più affettuosi di lui, anche se non fanno regali con una sfilza di zeri ? Ma lui deve esibire quanto di più intimo possa esserci, (per consolidare le apparenze) come laffetto di un nonno verso i nipotini, i quali, invece, vengono usati come testimoni di una ulteriore sceneggiata da esibire non agli italiani (dei quali non gliene frega nulla) ma agli elettori, facendo suonare una improbabile corda del sentimento. Anche i bambini diventano mezzi sui quali speculare per raccogliere credibilità, attori di un proscenio senza contenuti; il pudore dellaffetto, dellamore, dei sentimenti si trasferisce così sul palcoscenico di un avanspettacolo che non convince nessuno.
Domenica, 30 settembre 2007
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