Politica - Sulle dichiarazioni di Bossi
Tenetemi...sennò sparo !

di Rosario Amico Roxas

E’ da oltre 15 anni che Bossi, con una periodicità ciclica invoca l’uso delle armi per risolvere, a suo modo, l’autonoma capacità decisionale e amministrativa della “Padania”. Ora se la prende anche con Cavour e Garibaldi, segno che ignora la Storia o, nelle migliore delle ipotesi, la interpreta a suo uso e consumo.

Siamo noi del profondo Sud e i siciliani in particolare, che rivendichiamo il diritto univoco di essere pesantemente incazzati con Garibaldi e le truffaldinerie di Cavour, eccellente mezzano, sfruttatore della prostituzione, associato a quel Savoia, iniziatore della dinastia reale, che dello sfruttamento della prostituzione fece metodo politico (che continua con l’ultimo erede !); la migliore arma segreta dei Savoia fu la contessa di Castiglione, notissima puttana del regime savoiardo, che riuscì a irretire il mellifluo Napoleone III° , convincendolo ad agevolare le mire dei Savoia. Il secondo alleato fu l’avventuriero Garibaldi che organizzò la spedizione dei Mille, spacciandola per un tentativo di unificare l’Italia.

Frottole.

Faceva gola ai Savoia l’oro del Banco di Napoli e del Banco di Sicilia che fu regolarmente rapinato “manu militari” diventando la base economica del futuro regno.

Ancora oggi quell’oro costituisce il 70% delle riserve auree della Banca d’Italia.

Le regioni affamate e sottosviluppate del Piemonte, Lombardia e Veneto furono investite da un uragano di lavori pubblici, sovvenzionati con l’oro del Sud; iniziò il loro sviluppo economico, agevolato dalla posizione geografica mittle europea.

Per la Sicilia iniziò il declino; divenne la vittima di uno “Stato delle tasse”, di una imposizione delle “mani nelle tasche dei cittadini” e quindi anche assoggettata ad una “giustizia ad orologeria”, ad una “persecuzione giudiziaria” ed infine ad una “vendetta politica”.

Questi sono slogan dell’epoca, ripresi senza pudore da Berlusconi con 150 anni di ritardo.

Ora Bossi invita alle armi per conservare il frutto della rapina garibaldina e si incazza pure con Garibaldi, forse perché non rapinò abbastanza.

Ora è chiaro che si cerca lo scontro fisico, ultima chance berlusconiana di riagguantare il potere; è chiaro che personalmente non lancia minacce, opera come i vili che le minacce le fanno fare ad altri, affinché vengano registrate, senza averne alcuna responsabilità.

E’ risaputo che Bossi fedelissimo del cavaliere e obbedientissimo agli ordini, non apre bocca se non concordato con il capo; così l’ufficialità di FI si manifesta con Tremonti che auspica una rivolta gandhiana non violenta (rubando le parole a Pannella) e l’alza-bandiera nelle scuole, mentre la Lega urla a tutto spiano “tenetemi sennò sparo…!”

Se il momento non fosse tragico per ben più seri motivi ci sarebbe da scompisciarsi dalle risate.


Rosario Amico Roxas



Mercoledì, 05 settembre 2007