Italia Serial Killer

di Doriana Goracci

L’Italia è ripartita, uno straordinario laboratorio politico e umano per strategie internazionali, la storia è vecchia come quella tela che una certa donna greca prese a tessere, dissimulando una fine che rimandava, aspettando l’arrivo dello sposo, in lotta lontano.

Lei era a casa, non se ne era mai andata, non le raccontavano il mondo attraverso i Media, sentiva che la fine era vicina e il principio della resistenza si ostinava a tenerlo in mano con una spola.

Vanno anche le donne oggi con una borsa gonfia di ansie e timori, in giro per la città, a fare spesa, al lavoro, a cercarlo, a tirare somme sempre più personali e meno collettive.

Parlano le istituzioni per noi, sembrano essere ritornati gli sposi. Sono tornati con bastoni ed eserciti, con vecchie regole e nuovi decreti, a garanzia della sicurezza nostra e loro: cosa temere?

Mafia, massoneria , condita con quel pizzico sostanzioso di Chiesa sembrano aver allungato i processi in Sicilia, il popolo acclama e conferma chi crei oggi la strategia della tensione: questa è la democrazia.

C’è un grande via vai di eserciti: ci ritornano al fronte, quello lontano e quello alla porta di casa. Mi ritorna alla mente Genova: i racconti delle anziane signore alla sua periferia , dove fui ospitata per due notti in una casa modesta con mia figlia, nel luglio del 2001. Andando a fare la spesa, i soldati chiedevano il documento, senza che gli abitanti rientrassero in zona rossa o gialla.

Erano fuori eppure erano dentro, come oggi, tutte e tutti coloro che ancora galleggiano nell’Incantesimo: rimane un ragno a tessere la tela e noi dobbiamo svegliarci prima che ci diano un nuovo serial da seguire, senza fine, come la guerra dichiarata alla Terra, in nome nostro.

Doriana Goracci



Mercoledì, 18 giugno 2008