Per la Scuola della Repubblica

Documento conclusivo


"Una scuola statale, laica, democratica per tutte e tutti in una società in trasformazione: un impegno per la sinistra"


Roma 9 febbraio 2008 – 0re 10-17
Tenendo presente che si va al voto con una legge elettorale sulla quale la Corte Costituzionale eccepisce e che ha ampiamente dimostrato il senso e i costi, in termini etici, politici ed economici, dell’ingovernabilità; che la recessione degli Stati Uniti probabilmente coinvolgerà l’economia mondiale, e quindi anche la nostra; che il disamore dell’elettorato è dovuto all’assenza della politica – di cui una parte del ceto politico è responsabile – dall’orizzonte di attesa del cittadino comune riteniamo che:
- sia dannoso pensare a riforme costruite nell’ambito asfittico dell’ingegneria istituzionale e velleitario immaginare riforme ordinamentali;
- sia necessario puntare, più concretamente, a cambiamenti significativi.
Chiediamo perciò alla Sinistra e a tutto il mondo democratico di farsi carico di pochi ma essenziali punti che potrebbero convogliare larghi consensi da parte del mondo della scuola:
- rilanciare con forza una cultura di una scuola coerente con i principi della Carta Costituzionale e in primo luogo la riaffermazione di una scuola statale a carattere nazionale, laica e democratica per tutti e di tutti; in questo senso riteniamo che debba essere affermata la distinzione istituzionale tra scuola statale e scuola privata. Lo Stato deve assumere la spesa per la scuola pubblica come intervento necessario per garantire il pieno diritto di cittadinanza che non può essere condizionato da esigenza di bilancio e deve rapportarsi esclusivamente alle esigenze della domanda sociale. Nel contempo deve essere fortemente contrastata ogni forma di erogazione di contributi pubblici per le scuole private.
- Laicità e democrazia scolastica devono essere elementi fondanti della scuola statale. Laicità significa garanzia del pluralismo culturale ed in primo luogo preclusione di ogni interferenza confessionale, mettendo in discussione l’attuale normativa relativa all’insegnamento della religione cattolica.
- La scuola deve essere considerato il luogo privilegiato dell’esercizio della democrazia, come garanzia di un effettivo pluralismo culturale, dell’accoglienza, delle pari opportunità, della cultura emancipante.
- Va riprogettata una scuola di tutti e per tutti in un percorso disteso dai 3 ai 18 anni, tenendo presenti le ambiguità (e rimuovendole) che hanno caratterizzato l’operazione dell’ innalzamento dell’obbligo di istruzione concretizzandolo in effettivo obbligo scolastico. Noi siamo infatti fermamente convinti che la scuola sia l’unico luogo deputato a tale funzione senza deroghe esterne.
- Una valorizzazione della professionalità dei docenti, che si traduca in termini di formazione e di riconoscimento sociale ed economico e che tenga conto della funzione fondamentale che gli insegnanti svolgono per la democrazia nel nostro Paese, nonché della dimensione intellettuale e di ricerca, sviluppo e sperimentazione.
- Si propone infine di costituire nell’ambito dell’Assemblea che si terrà domani a Roma per una Sinistra Unita e Plurale un gruppo che – insieme ai rappresentanti delle forze politiche – elabori una proposta per una politica scolastica coerente con i principi precedentemente esposti.

Roma 10 febbraio 2008



Mercoledì, 13 febbraio 2008