Politica
Lo sbando del centro-destra in Sicilia

di Rosario Amico Roxas

"La coalizione berlusconiana mostra tutte le sue crepe; ora è Cuffaro che esige vendetta, tremenda vendetta, contro Miccichè che ne sollecitò le dimissioni, proprio in vista di una sua candidatura alla presidenza; ma non ha fatto i conti con l’acredine di "Totò dei cannoli".


Riporta il “Corriere della Sera” dell’ 8 febbraio la seguente dichiarazione che non lascia spazio a interpretazioni benevole.


CUFFARO: «MAI MICCICHÈ» -

«Farò di tutto per impedire l’elezione di Miccichè a presidente della Regione siciliana», ha detto l’ex governatore Salvatore Cuffaro, le cui dimissioni dopo la condanna a cinque anni per aver favorito un mafioso e l’interdizione dai pubblici uffici hanno causato la fine della legislatura regionale e imposto nuove elezioni (che non si terranno in corrispondenza con le politiche del 13-14 aprile). «Quando Miccichè mi ha chiesto di dimettermi perché altrimenti avrei danneggiato l’immagine della Sicilia, l’ho fatto», ha spiegato Cuffaro. «Ma proprio perché amo quest’isola, adesso farò di tutto per impedire che lui possa danneggiare la Sicilia con la sua elezione».


La Sicilia era ritenuta il serbatoio di voti del centro-destra, fin dai tempi dei rapporti documentati tra la Mafia e la Banca Rasini, quella banca (amministratore delegato il padre di Silvio Berlusconi) dalla quale decollò la fortuna berlusconiana, in maniera più o meno 8ma molto meno) chiara.


Maggiori dettagli si possono leggere negli indirizzi qui annessi; i documenti più compromettenti provengono dal quotidiano “La Padania”, prima che Bossi venisse folgorato sulla via di Arcore:
















E’ questa la gente che si ripropone per amministrare l’Italia !

Lasciamoli fare, si scanneranno tra di loro.

Rosario Amico Roxas



Sabato, 09 febbraio 2008