Ancora intorno al 13-14 aprile
Questa volta non posso rimanere in silenzio

di Pier Domenico Pecchi - Modena

Cari amici, ripeto siete cari anzi carissimi amici anche se non vi conosco.
Avrò la fortuna di conoscervi il 2-3-4 maggio quando, insieme ai miei amici Giuseppe Campo e Gabriella Garzillo, verrò all’incontro di Koinonia.
Vi dicevo, questa volta non posso rimanere in silenzio.
Ho letto con moltissima attenzione la lettera del sig. Domenico Gallo, la trovo un’analisi spietata e giustissima di ciò che non c’è più in Italia. La democrazia.
Dalla lettera del signor Gallo capisco che dobbiamo veramente preoccuparci di quello che è successo il 14 aprile, quello che mi fa più paura è che, parlandone con altre persone, colleghi di lavoro amici musicisti e così via, nessuno si rende conto che non potremo più partecipare e che qualsiasi decisione i lavoratori, gli studenti, i pensionati e la povera gente vorrà provare a prendere verrà cassata da qualcuno che, per colpa di chi ha voluto disfare la coalizione, potrà dire: ”Ora decidiamo noi”.
Credo che l’errore più grosso commesso da Veltroni sia stato proprio quello di voler “correre da solo” in nome di una speranza che è stata uccisa in partenza.
Le varie sinistre che si sono presentate alle elezioni da sole non hanno fatto altro che spianare la strada alla destra e ad una nuova era fascista che, per confondere la gente, si è vestita con giacca e cravatta.
Durante le manifestazione per il 25 aprile il signor Berlusconi ha auspicato che quella festa diventasse veramente una festa di tutti ma - ha detto lui - bisogna riscrivere la storia e vederla in un modo un po’ diverso.
Credo che dopo un’affermazione del genere la NOSTRA REPUBBLICA NON SIA SOLO FERITA, ma sia ormai una repubblica in agonia.
Alla luce delle dichiarazioni rilasciate a caldo dai leghisti dopo il voto, il referendum non si farà più. Ora che hanno la maggioranza e che hanno guadagnato il premio di maggioranza, non possono rischiare.
Credo che il problema non sia solo quello di non poter più determinare l’assetto del parlamento in maniera democratica, la mia paura è che in questi 5 anni di governo Berlusconi (continuo a scrivere quel cognome con la lettera maiuscola solo perché i miei genitori, insegnanti elementari tutti e due, si sono dannati l’anima per insegnarmi che i nomi e i cognomi si scrivono così), troverà il sistema di far passare sotto silenzio la trasformazione del nostro stato da repubblica parlamentare a repubblica presidenziale, conquistando così la possibilità di fare il bello e il cattivo tempo a suo piacere.
Ad esempio lo sapevate che parte delle terre che lo stato dovrà acquistare per costruire il ponte sullo stretto sono sue?
Così con una mano prende i soldi a noi per costruirlo e con l’altra mano se li mette in tasca.
Saranno veramente 5 anni di buio totale della democrazia.
Dobbiamo veramente ritrovare la strada per riportare la democrazia nel nostro paese, ma dobbiamo farlo tutti insieme per lasciare ai nostri figli qualcosa di buono, che ora non c’è



Pier Domenico Pecchi - Modena

Articolo tratto da:

FORUM (95) Koinonia

http://www.koinonia-online.it



Martedì, 06 maggio 2008