Un Posto al sole non ce lo toglie nessuno?

di Doriana Goracci

IN questi giorni di consultazioni febbrili al Palazzo, io lo ammetto, mi rifugio sempre più spesso dalle 20, 30 in un altro Palazzo, dove "Un posto al sole" non me lo toglie nessuno e godo di certe Miserie e Nobiltà... E’ una malattia televisiva che mi prese nel 1982, quando me la giustificai con la nascita del primo figlio e lo stare lontana dal lavoro all’ora di pranzo: eh già allora erano i giorni di Dancing Days con Sonia Braga, invece oggi è un’accattivante fiction italiana di Rai Tre a produzione napoletana, che dal primo pomeriggio è passata alla prima serata, a catturarmi. Va in onda in quel momento buono e per una mezz’ora, prima o dopo la cena fà lo stesso, in cui si narra da 12 anni, per me diciamo tre, dei destini di una quasi estinta nobile famiglia napoletana , da sempre vissuta a Palazzo Palladini sulla collina di Posillipo, di fronte al mare e al Vesuvio che: " come in un vero e proprio condominio vecchio stile gli abitanti del palazzo non sono semplici vicini di casa, ma amici, nemici e talvolta amanti. Le famiglie di Palazzo Palladini vivono in un piccolo universo autosufficiente, fortemente venato di realtà e per questo simile al mondo di tutti noi.Le vite dei nostri personaggi si incrociano unendosi e separandosi in continuazione, per caso o per necessità. Giorno dopo giorno amore, tradimento, odio, amicizia, felicità, solidarietà, avidità e sofferenza colorano l’appassionante storia del loro universo".

Ho saputo che la produzione è sempre alla ricerca di nuovi personaggi, che si fanno circa 1500 provini l’anno e il loro archivio supera gli 8000 attori, che ci sono circa 50 scene da provare al giorno ed inoltre che il Palazzo inquadrato in ogni puntata ed identificato come "Palazzo Palladini" è in realtà il palazzo che fu di Luisa Conte, la "donna" di molte commedie di Eduardo de Filippo, che quando morì, fu donato al comune di Napoli e che all’interno sono state girate alcune scene di Totò, Peppino e la... malafemmina. Il palazzo si trova in via Ferdinando Russo nel quartiere Posillipo all’esterno del perimetro dei giardini di Villa Rosbery, abitazione dell’attuale presidente della Repubblica.

Prima o poi tutti si sentono per un po’ protagonisti di questa serie, perchè non è poi così ruffiana, nè scontata, nè fantastica, nè recitata malamente, in quanto la maggior parte degli attori viene dalla strada o dal teatro. Per far credere al suo reale, passa dalla camorra alla droga, all’assistenza sociale, alle adozioni, alla sanità, al precariato e poi tratta le difficoltà della coppia, del fine mese,del lavoro, della casa... insomma roba da snob come da sottoproletari, compresa la fascia dei qualunque, che sono tanti e ne trovi sempre qualcuno disposto a raccontarti quello che è successo.
Certo ultimamente mi sta un po’ deludendo sulla realtà degli eventi buoni quando gli pare...la monnezza non si vede ma il traffico si, nessuna abortisce e quella che l’aveva pensato è punita e non se ne sa più niente, l’assistente sociale di una Ong in Africa non si innamora mai di un nero neanche se bello e colto ed è sparita pure lei, stesso destino per tutte le poverette che hanno avuto onestamente successo perchè viene loro negato l’amore, alle amanti si preferiscono prima o poi le mogli rispolverate o le fidanzate rivisitate, se ci si ama si viene puniti, e i poliziotti della municipale sono stupidi e buoni come i carabinieri delle barzellette...per non parlare degli amministratori del Palazzo, ostinatamente onesti, ma quando mai...

Quello però per cui scrivo è un dubbio che mi è preso. Dal momento che Un posto al sole non è il Grande Fratello e nel week end si autosospende, non è che nel Palazzo, quello vero, Qualcuno decide che al suo posto, quello al sole per intenderci, ci mette le sue protette?
E così la Televisione di Stato, quella Illuminata dalla Sinistra, lo diventerà solo con i riflettori?
E poi chi mi racconterebbe come andremo a finire? Questi al Palazzo, sono capaci di anteporre i loro interessi e le loro famiglie a quella di Palazzo Palladini, come si dice a Napoli: " O puorco pulito nun se ’ngrassa maje! "


Doriana Goracci



Venerd́, 01 febbraio 2008