Una porta di servizio per la Storia

di Rosario Amico Roxas

Mentre si evidenzia sempre più il vuoto qualitativo della politica, professionisti dell’esercizio abusivo del potere aggrediscono anche la religione per farne uno strumento di convincimento e di recupero di consensi, secondo le collaudate tecniche mediatiche.
Ma le gerarchie ufficiali della Chiesa tacciono....!
Quando la politica manca dei fini che intende perseguire, allora si impantana negli strumenti , che si concretizzano nella mera conquista del potere come fine e nel mantenimento dello stesso come mezzo.
E’ così che opinionisti di parte si trasformano in illuminati consiglieri del potente e i sondaggisti in strumenti idonei al mantenimento della precarietà.
Le competenze, la capacità di programmare a medio e lungo termine non servono in una situazione di stallo delle idee e dei principi, ormai arenata nell’affarismo finanziario.
Fu l’affarismo politico che suicidò la “prima repubblica”, ma dalle ceneri risorse dopo una breve gestazione anomala; fu un parto facile, trattandosi di un feto clonato, perfettamente vaccinato e a proprio agio nel prevalere della finzione sull’efficienza, dell’apparenza sulla programmazione, del degrado sull’etica, sempre più creditrice di verità.
Bene e Male si confondono e impediscono un’identificazione, per questo possono allignare le crociate contro il male, identificato negli stati-canaglia, nei fondamentalismi altrui, negli schieramenti avversi.
Il primato tecnologico dell’Occidente consente il saccheggio programmato, distaccandosi dall’utopia che avrebbe voluto consegnare alla tecnologia il compito di realizzare quel diffuso progresso, che gli inglesi chiamano welfare; e questo avviene tanto nell’economia globalizzata quanto nel microcosmo nazionale.
Non va meglio nel campo religioso dove lo scontro, anche se non avrebbe ragione di esserci, lo si genera e lo si propone.
Emerge la contrapposizione tra Cristianesimo e Islam , voluta, generata, proposta, programmata, dove il primo può contare sul mondo tecnologico che lo supporta, mentre il secondo rimane la religione della speranza; il primo elabora dottrina e il secondo fede, il primo liturgie e il secondo preghiere. Il dominio della fede pretende il monopolio dell’etica, ma su basi dogmatiche, non culturali; così emergono i terrorismi e gli estremismi, mancando una visione corretta dei problemi reali di un paese.
La politica si tinge di comoda religiosità, inquinando le religioni, che diventano mezzi pratici per fini immediati. Manca anche lo scrupolo di rispettare le coscienze, perché gli esaltatori delle coscienze si ritrovano nel libro-paga dei padroni.
Questo Occidente mostra tutti i segni del malato terminale che si stringe, senza speranza, al proprio cadavere rappresentato da quel capitalismo ottuso che alla domanda di certezze risponde con la dilatazione dell’effimero.
Anche il concetto di famiglia, che ha resistito alle intemperie nel corso di decine di migliaia di anni, è crollato sotto i colpi delle speculazioni arbitrarie, che confondono sacro e profano, così come viene confuso il Bene con il Male. Anche il concetto di famiglia è stato dissacrato, fingendo una sacralizzazione della quale non aveva bisogno, che è stata assunta dai professionisti del potere, non per intima convinzione, ma per pura opportunità mediatica.
La ricerca di un posto nelle pagine della storia pilota i più mediocri nocchieri, che si sentono argonauti, i quali ignorano che le pagine della storia si conquistano attraversando l’Arco del Trionfo, non cercando di sgattaiolare, furbescamente, dalla porta di servizio.


Rosario Amico Roxas



Giovedì, 19 luglio 2007