E’ l’ultima persona al mondo in grado di qualificare “vergognoso” quanto accaduto all’Università di Roma, con la
rinuncia del pontefice alla programmata visita. Se qualcosa di vergognoso è accaduto nei rapporti con la Chiesa è l’intero comportamento di Berlusconi che ha cercato in
tutti di coinvolgere la stessa Chiesa nelle sue scelte in troppe occasioni che non siamo disposti a dimenticare.
• La sua difesa della famiglia, proprio lui che della sua famiglia (o meglio delle sue famiglie) ha fatto scempio, con
manifestazioni di piazza a carattere propagandistico.
• La sua presenza al convegno della CEI di Verona, quando i suoi supporter hanno imbastito una sceneggiata, come se a
inneggiare al suo nome fossero stati i vescovi, i cardinali, i prelati, e, quindi l’ufficialità della Chiesa.
• La sua blasfema pretesa di escludere i simpatizzanti di sinistra dal poter essere “buoni cristiani”.
In tutti questi casi, e molti altri, il riserbo della Chiesa ha avuto i toni di una connivenza che non è piaciuta al mondo
dei fedeli.
Che adesso il Pontefice venga contestato, può apparire antidemocratico, irrispettoso, ma non mi sento di esprimere solo
condanne, senza capire le ragioni; personalmente mi sarei aspettato che dal Vaticano una nota ufficiale avesse chiarito che
solo la coscienza di ogni cristiano conosce il proprio livello di fede e non spetta a un Berlusconi qualunque escludere
chicchessia dal poter essere “un buon cristiano”. Invece un diplomatico silenzio, al quale adesso fa da contrappunto una contestazione le cui radici andrebbero meglio
valutate. Rosario Amico Roxas(raroxas@tele2.it)
Mercoledì, 16 gennaio 2008
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