Partecipazione, apertura, trasparenza

di Stefano Longagnani

[Ringraziamo Stefano Longagnani (per contatti: stefano.longagnani@gmail.com) per questo intervento - che estraiamo da una piu’ ampia lettera personale -, contributo all’assemblea del 19 aprile 2008 a Bologna "per una rete di donne e uomini per l’ecologia, il femminismo e la nonviolenza".

Stefano Longagnani e’ impegnato nei movimenti di solidarieta’, per la pace e la nonviolenza, nell’educazione alla pace e ai diritti umani, ed e’ una delle persone piu’ sagge e miti e generose che abbiamo avuto l’immensa fortuna di conoscere]

A mio parere i tanti problemi che ogni giorno le nostre comunita’ sono chiamate ad affrontare possono meglio risolversi cercando strutturalmente di favorire la partecipazione democratica di tutti i cittadini. Mi spiego: l’attuale classe politica (di cui non e’ bene far di tutta l’erba un fascio) non si preoccupa abbastanza di favorire e incentivare la partecipazione della cittadinanza alla risoluzione dei problemi comuni (in molti casi si cerca addirittura di fare in modo che i cittadini non "rompano le scatole").

Qualunque nuovo o vecchio soggetto politico che voglia onestamente cercare il bene comune deve fare in modo che tra i suoi fondamenti, tra le sue regole di funzionamento "istituzionale", ce ne siano alcune, tra le piu’ importanti, che imbriglino le spinte leaderistiche, le ambizioni personali, i gretti interessi di carriera (senza per questo mortificare i singoli).

Questo si puo’ ottenere con regole che puntino ad ottenere e preservare:

- la massima partecipazione alle decisioni assunte da parte di tutti (in questo senso sarebbe bene che i rappresentanti, i portavoce, i leader, gli eletti in ogni ambito, avessero esclusivamente funzioni di servizio, senza poter decidere autonomamente quasi nulla);

- la massima apertura verso chi si avvicina per la prima volta od occasionalmente, favorendo la partecipazione da subito alle decisioni collettive:

- la massima trasparenza sia organizzativa sia sugli aspetti economici, anche in modo da privilegiare l’orizzontalita’ organizzativa e la sobrieta’ economica.

Se la nuova rete che stiamo fondando avra’ cura di interiorizzare questi tre irrinunciabili requisiti (che gli attuali partiti non considerano se non occasionalmente) ci sara’ in Italia un’esperienza politica che piano piano diventera’ una buona e grossa novita’ del panorama nazionale.

Tratto da
Notizie minime de
La nonviolenza è in cammino


proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini.
Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

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Numero 435 del 24 aprile 2008



Sabato, 26 aprile 2008