Politica
Nulla di serio

di Rosario Amico Roxas

"Al Senato il governo non ce la farà, poi si va al voto oppure facciamo la rivoluzione, facciamo la lotta di liberazione". Così il leader della Lega Umberto Bossi commenta la situazione politica: "Ci mancano un po’ di armi - ha detto ai cronisti prima di cominciare una conferenza stampa - ma le troviamo".

Non ci si raccapezza più sul tornado di parole che investono la pubblica opinione.
Ha cominciato Berlusconi minacciando una mobilitazione popolare del tipo “repubblica delle banane”, con lui stesso vestito da capataz alla guida di un manipolo teleguidato e affrancato di spese. Prosegue Bossi con i versetti su citati; dopo i minacciati fucili adesso lamenta la mancanza di un po’ di armi (perché il grosso ci sarebbe già) ma assicura di poterle trovare.
Il momento è assai grave, ma non per le frasi pronunciate dai due generalissimi della “revolution”, queste anzi alleviano i toni reali della politica, per trasferire il dibattito in sede neuro-psichiatrica.
I rivoltosi di Berlusconi li vediamo eroicamente e minacciosamente guidati da Sandro Bondi come capo di uno stato maggiore composto da Cicchitto, Schifani, Brambilla.
Mentre l’esercito della Padania, con le armi nuove di zecca, verrebbe guidato da Calderoli.
Così la gravità istituzionale si trasforma in una farsa sboccata, perché ci lascia intravedere tanti prim’attori adusi ai trucchi di corridoio che dovrebbero operare frontalmente.
In questa italietta non c’è più nulla di serio, neanche la minaccia di una guerra civile (per fortuna).

Rosario Amico Roxas



Giovedì, 24 gennaio 2008