Ci sono molti modi di uccidere...

di Doriana Goracci

Ci son molti modi di uccidere:
si può infilare a qualcuno un coltello nel ventre,
toglierli il pane,
non guarirlo da una malattia,
ficcarlo in una casa inabitabile,
massacrarlo di lavoro,
spingerlo al suicidio, farlo andare in guerra,
SOLO POCHI DI QUESTI MODI
SONO PROIBITI DALLO STATO

La poesia apparve su una rivista anarchica nel 1978 e fu dedicata a Benedetto Petrone. E’ tratta dal sito www.pugliantagonista.it che vi consiglio di visitare perchè fa bene alla salute dell’informazione.

Il 28 novembre dell’anno 1977 veniva assassinato a Bari, da mano fascista, un ragazzo che si chiamava Benedetto Petrone: i difetti lui ce l’aveva quasi tutti era un barese della città vecchia, operaio, poliomelitico, comunista, aveva 18 anni. Il 28 novembre saranno 30 anni che è morto.Quando successe, io di anni ne avevo 17, ma oggi apprendo la sua storia, grazie alla segnalazione in rete dell’Osservatorio sui Balcani di Brindisi.

Leggo che un anno fa, Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia dichiarava: " Oggi Bari riconosce un punto aspro della verità di quegli anni Settanta che furono non solo anni di violenza, ma anche di libertà, in cui una generazione si diede uno splendido appuntamento col futuro, coltivò accanitamente le proprie utopie. E le utopie di Benedetto Petrone vivono ancora nei progetti politici della città»e all’inizio dell’anno, Walter Veltroni, ha ricordato il ’77 come «l’anno più duro della nostra generazione» quello che vide 2.188 attentati terroristici, così definiti, e dodici morti.

Non li voglio davvero chiamare "utopie", i motivi per cui Benedetto e tutte le donne e gli uomini, lottarono allora come oggi contro la realtà, i fatti, quelle che chiamano oggi utopie.

Non può essere un’utopia realizzare ad esempio un film e non avere alcun supporto finanziario dal comune come chiesto da Francesco Lopez, regista e fondatore dell’OZ film, centro di produzione cinetelevisiva e punto creativo importante per Bari, è un fatto.

Il filo rosso sembra diventare una cosa rossa, le trame nere sembrano diventare la cosa nera, unite dal potere e a garantire entrambe la governabilità e la sicurezza di questo paese, quella che reclamano gli italiani...

Non mi piace affatto che ci facciano annegare nel magma dei cuori neri o rossi, degli opposti estremismi, perchè se è vero che la memoria rimane anche il presente è cambiato, come il clima.

Sono cadute torri e castelli di sabbia.

Sono passati trent’anni, senza verità e giustizia.



Martedì, 13 novembre 2007