MESSAGGI

di Concetta Centonze

18 settembre

Il principino.
Poiché Bettino Craxi ai suoi delfini fece dono di una edizione pregiata del “Principe” da quando la Destra è tornata al potere si sente parlare del ritorno del Principe.
Mi toccherà fare la professoressa per dimostrare che questa è l’ennesima maldicenza che cade sulle spalle del povero Machiavelli!
Il principe fu concepito come l’individuo, metà volpe e metà leone, metà umano e metà bestia, che fonda lo Stato come freno alla “naturale” cattiveria umana e per questo fine - bene comune - si può permettere persino di tenere in “scarsa” considerazione i dettami morali.
Machiavelli crea, quindi, una nobile utopia in cui il principe non è un despota ed un satrapo grossolano, ma usa mezzi spregiudicati per creare lo stato al pari di ciò che accadeva nel resto dell’Europa e come ben aveva appreso nei suoi incarichi di ambasciatore della repubblica fiorentina.
Mi pare chiaro che Craxi non aveva compreso, o non gli conveniva capire, la tensione etica e l’intenzione di Machiavelli.
Inoltre iL segretario fiorentino in altri suoi saggi affronta il problema della conservazione dello Stato e, di conseguenza, del consenso.
A nessuno, a meno che non sia instupidito o in malafede, sfugge che l’amico di Craxi, ha trasformato il Principe in principino… un bottegaio furbo e pronto a tutto pur di salvare non il bene comune, ma sé stesso, circondato da bravacci che, pur essendo noti per essere stati degli sfaticati o peggio, vociferano e legiferano in modo punitivo ed arrogante che, con buona pace dei sondaggi, eroderanno il consenso prima o … poi.
Allora tutti si sbracceranno a dire di essere stati sempre contro e vorranno le teste di Don Rodrigo e dei suoi bravacci.


25 settembre

Scusate, ma non possiamo fare proprio niente come società civile per fermare questo governo?
Una raccolta di firme, una petizione al Presidente Napolitano; nessuno degli intellettuali e giornalisti rimasti ancora ”invenduti” può porsi a capo di una riscossa?
Lo stato delle cose è, semplificando, il seguente: in Italia la legge non è uguale per tutti.
Le caste - politici, gente dello spettacolo e di certi sport - la fanno franca con tutte le loro magagne. Gli stessi sono protetti e benedetti dalla chiesa cattolica.
La marcia della Pace diventa un fatto delittuoso. I lavoratori che scioperano per difendere il posto di lavoro dei disgraziati che vogliono mandare in rovina l’economia. La scuola pubblica, in quanto garante di laicità e di pluralismo, viene affossata.
Come tutti i megalomani, Berlusconi non conosce limiti alla sua prepotenza, non legifera, ma ingurgita l’Italia tutta, distribuisce privilegi e regalie, non si assume mai alcuna responsabilità e continua a dare la colpa sempre a qualcun altro.
In aperta contraddizione con quanto sopra, i leghisti pretendono di dare lezione di “rigore” e di “ordine” colpendo il nemico che per ora è identificato negli stranieri e nelle meretrici, ma in realtà il recinto si allargherà a tutti noi fuori casta e paria . Altro che era dell’acquario... per l’Italia "… ha da passà a nuttata"


26 settembre

"…questa ottima situazione é stata danneggiata dagli errati giudizi degli uomini che, per ignoranza della virtù (che si trova in pochi e quindi da pochi è apprezzata e riconosciuta) pensano che siano migliori gli uomini opulenti e ricchi. Per tale errore, quando incominciano a governare lo Stato le ricchezze di pochi e non le qualità, quei capi si arrogano con la forza il nome di migliori, ma in realtà non ne hanno la sostanza. Infatti le ricchezze, la fama, la potenza, prive di saggezza e di moderazione nel vivere e nel comandare agli altri, sono piene di infamia e di arrogante superbia, né esiste forma di governo più detestabile di quella nella quale gli uomini più ricchi sono giudicati i migliori."
Cicerone, de Republica I.34


Concetta Centonze
San Donà di Piave

Articolo tratto da:

FORUM (109) Koinonia

http://www.koinonia-online.it
Convento S.Domenico - Piazza S.Domenico, 1 - Pistoia - Tel. 0573/22046



Venerdì, 03 ottobre 2008