Politica
La grande menzogna

di Rosario Amico Roxas

Ci ritroviamo sommersi di parole che non chiariscono nulla, anzi propongono itinerari inestricabili, organizzati per non fare capire nulla.

La menzogna la fa da padrona, addolcendo la pillola amara con espressioni fascinose, come Libertà, Uguaglianza, Fratellanza; ma rimane menzogna, nelle due espressioni che la caratterizzano.

C’è, infatti, la menzogna quotidiana, che va ripetuta fino alla nausea per diventare credibile e c’è la menzogna epocale, quella che vuole convincere l’intera popolazione che nell’imbonitore del momento, in realtà, si nasconde il messia del terzo millennio. E’ così che la menzogna epocale si trasforma in una nuova fede, mentre i mass media stornano l’attenzione occupandosi, a tempo pieno di quella cronaca nera che divide la popolazione in "colpevolisti" e "innocentisti"; così il gioco è fatto, quel popolo chiamato a raccolta deve riflettere sulla colpevolezza o innocenza di squallidi personaggi, piuttosto che occuparsi della evoluzione dei fatti che coinvolgono il futuro di generazioni.

Si chiama disinformazione, che si serve del diritto di cronaca per esaltare le menzogne quotidiane , e far passare per buone le menzogne epocali. Ciò è stato reso possibile dalla trasformazione della conoscenza in "industria culturale" che si è impossessata di tutto ciò in cui gli esseri umani credevano, sognavano, speravano o temevano, per presentare "l’altra verità", che coincide con la menzogna epocale.

I fatti e gli eventi epocali vengono neutralizzati da fatti ed eventi quotidiani, così come la menzogna epocale viene sostenuta dalle menzogne quotidiane.

I soldati morti in una guerra che non ci interessa, vengono vestiti di eroismo temporaneo, giusto il tempo per dimenticare, sovrastati dalle informazioni pressanti su questo a quell’omicidio, questo o quel giallo, sulle cui sorti si ricamano congetture, ipotesi, indagini, per creare una sorta di "tifo da stadio" per l’una o l’altra delle possibili soluzioni.

I sondaggi di opinione certificano che la LIBERTA’ rappresenta un valore primario per la massa di persone che è stata elevata al rango di "popolo"; così si preme sul concetto di libertà, ma identificata:

· nella libertà dal bisogno che coincide con un modesto aumento della pensione minima e che si identifica nel diritto di evitare il pagamento delle tasse perché inique; e viene compensata con l’elargizione di condoni, sanatorie, perdoni.

· Libertà di operare in un libero mercato e inventare la competitività anche attraverso falsi in bilancio che rientrano nell’uso corrente delle proprie azioni.

· Libertà dalle costrizioni che impongono un ben identificato metodo di convivenza, regolamentato dalle leggi e amministrato dalla magistratura; per cui bisogna legare le mani ai magistrati per impedire che possano condizionare quella tanto decantata libertà.

Così si altera il rapporto Stato-Popolazione; non si tratta più di un popolo che ha un suo governo, che ha voluto, che ha scelto, che ha determinato, bensì un governo che dispone di un popolo e se ne serve, utilizzando prioritariamente la menzogna epocale.

· La crisi energetica condiziona le scelte economiche ?

· Il caro petrolio mortifica tutte le ipotesi di crescita di una parte del pianeta ?

· Il super-euro impedisce all’intera Europa di inserirsi nella dinamica dei commerci mondiali?

· Le alleanze forzose che identificano e dividono l’Occidente dal resto del mondo impediscono l’integrazione planetaria e, quindi, ogni ipotesi di pacificazione, privilegiando la competitività armata e violenta ?

Tutto ciò, e ancora altro, imporrebbe al popolo l’onere di pensare e riflettere.

E cosa viene accordato a quel popolo composto da tantissimi "signor Nessuno", omologati secondo criteri che lo escludono dai suoi stessi problemi ? Rimane l’illusione della democrazia, che trova la sua massima espressione in un prodotto industriale miliardario: il calcio, che diventa democratico perché ad uso e consumo delle masse e del popolo, oppure i grandi delitti che appassionano e dividono; qualunque cosa pur di impedire quella pericolosissima attività che è quella di pensare e riflettere, questo affinché la grande menzogna possa affermarsi per diventare la retorica della libertà.

Rosario Amico Roxas (raroxas@tele2.it)




Giovedì, 06 dicembre 2007