Il dibattito sui risultati elettorali
Noi siamo laici

di Giancarla Codrignani

Disastro? Disastro. Alla constatazione - rabbiosa? certo - deve seguire una forte (auto)analisi. Ci era, infatti, sfuggito qualcosa. Sarà che, quando ci troviamo con amici e conoscenti, non usciamo dal giro di quelle che nel nostro paese sono “le minoranze” e ricaviamo la falsa impressione che le opinioni, pur diverse, siano generalizzabili.
Chi lavora sul territorio sa che non è così; a riprova, il direttore del Pais anticipava la simpatia operaia italiana per Bossi. D’altra parte, se per più di quarant’anni l’Italia ha costituito un’eccezione nella politologia europea per non aver mai sperimentato l’alternanza di governo, significa che il nostro paese è in maggioranza moderato e non fa “passare” la sinistra. Tanto meno la fa passare oggi, che la gente gode di un certo benessere, si è fatta più egoista e, nonostante l’obbligo scolastico, più ignorante. E c’è l’insidia televisiva non tanto di Fede o Vespa, quanto di prospettive di successo e soldi attraverso esibizioni degradanti, competizioni volgari, giochi idioti. Il grande fratello che noi “di sinistra” snobbiamo.
Oltre ad essere moderati, gli italiani si ritrovano impoveriti, culturalmente e moralmente. Soprattutto politicamente, se molti si vergognano (gli exit-poll in Italia non funzionano perché la gente mente), ma votano persone da cui si fanno sedurre perché gli sono simili.
Il ventennio fascista è stato tragico; ma le tragedie sembra si replichino, in forma di farsa. Resta tragica la storia che si vive oggi; anche perché all’estero - dove, appunto, si ride - non mancano le preoccupazioni e le democrazie sono in crisi. Soprattutto sapendo le tempeste economiche e finanziarie che possono imperversare.
Molti di noi hanno apprezzato Prodi, il suo coraggio, il suo esempio di dignità. È per colpa di Mastella e Dini, se ha perso la partita? I due saranno gli artefici occasionali, ma le cause vere sono altre. In primo luogo è mancato un apparato competente nella comunicazione: lo staff di Sircana doveva far giungere all’elettorato l’informazione delle molte cose buone fatte (pensiamo solo all’ultimo atto, l’apertura degli archivi degli anni di piazza Fontana, di Brescia, di Bologna e di Moro) e far echeggiare l’impossibilità di portare in aula in Senato il conflitto d’interessi o la riforma televisiva. La seconda, dispiace dirlo, è il conflitto interno promosso dalla sinistra radicale: non si può firmare un programma e non rispettarlo. Purtroppo esiste il partito del “o la bacchetta magica o no a tutto”; gli elettori dovrebbero saperlo.
Walter Veltroni ha ritenuto di correre da solo con un nuovo Partito Democratico con cui, anche se ha perduto di brutto, ha pur sempre migliorato i risultati dell’Ulivo. Ma è caduto in piedi e potrà rilanciare la campagna culturale di cui il paese ha necessità estrema e dare senso ad un “governo ombra” che l’opposizione italiana non ha mai avuto. La scomparsa dal Parlamento della Sinistra radicale è certo un problema, e così la sparizione dell’aggettivo “socialista”, dai simboli non solo storici. Era, invece, possibile, proprio per la presenza del Pd, fare, alla sinistra del Pd, un partito unitario, con un suo programma solido e aperto; e non perdere l’occasione elettorale e andare al voto con la sigla dell’arcobaleno, ma con i simboli differenziati e senza progetto comune. Senza produrre speranza.
Si dice che le astensioni sono state “solo” del 3%: un milione di voti in più. Se in fasi cruciali il 20% non va a votare e non rispetta chi è morto, dal 1789 in avanti, perché noi potessimo farlo, vuol dire che dobbiamo ridiscutere che cosa sia la responsabilità sociale. Adesso i problemi non mancheranno con un Berlusconi imprevedibile, affarista, mentitore fisiologico; e, ancor più, con un ben noto, forse non peggiore Bossi. Si vedrà. Intanto è necessario non demordere e “resistere, resistere, resistere”.
Il problema della legge elettorale si sta per accompagnare al referendum; l’anno prossimo ci sono le elezioni europee e le amministrative più importanti: il paese che si è risollevato dietro a Veltroni va accompagnato nei diversi percorsi. L’anno scorso abbiamo salvato la Costituzione, ma abbiamo anche imparato che gli italiani l’amano, ma non la conoscono. Il lavoro non mancherà per chi crede nella democrazia. Sappiamo che il mondo sta trasformando la propria cultura come neppure ai tempi di Galileo. Sappiamo anche che il futuro si prospetta non solo come avanzamento, ma anche come richiesta di misure urgenti: l’ambiente deteriorato non concede dilazioni, i conflitti debbono escludere altre guerre, l’economia e la finanza proiettano ombre minacciose sui beni degli stati e dei cittadini meno abbienti.
La politica è screditata, mentre rappresenta pur sempre il senso costruttivo dell’appartenenza sociale. Chi non ha votato, si accorge che non si trattava assolutamente dei sacri principi morali. Chi si lamenta della mancanza delle primarie, della non-scelta dei candidati, del sistema maggioritario, deve ripensare a come risolvere l’esigenza di innovazione politica. Le “primarie” troveranno la loro via, ma occorre prevenire il rischio che diventino l’utile strumento di chi ha il danaro per finanziare le campagne. Le legge porcellum, che ha conseguito finalmente il suo obiettivo, non è un prodotto della sinistra, ma del voto unanime della destra, Casini compreso. Il maggioritario senza regole presenta dei rischi, ma non si poteva andare avanti con ventisei gruppi parlamentari e minoranze mastelliane ricattatorie.
Non possiamo dimenticare i principi: rappresentano per ciascuno di noi le ragioni del vivere personale e sociale; e neppure vogliamo abbandonare le utopie, realtà a cui non è destinata la nostra (e molte altre) generazioni perché la storia non finisce con noi. Ma guai se evitiamo di guardare lo stato di realtà delle situazioni e di affrontarne le contraddizioni e i conflitti senza preclusioni e, soprattutto, senza ideologie. Solo il Papa può dire di fermarsi a principi non negoziabili e di negare il relativismo; noi siamo laici.


Giancarla Codrignani

Articolo tratto da:

FORUM (93) Koinonia

http://www.koinonia-online.it



Lunedì, 21 aprile 2008