Loredana ha lasciato una lettera a sua madre e ad un amico per dire perchè moriva, con la sua sciarpa stretta intorno al collo per impiccarsi: ha incontrato spesso, troppo spesso il male di vivere, si chiamava allanagrafe Paolo e aveva 16 anni. LItalia ha conquistato il suo seggio, come dice Paolo Garimberti, per la battaglia vinta sulla moratoria per la pena di morte.Cè altro di cui parlare... Ma non è indifferente uno come monsignor Sgreccia o Monsieur Veltroni. Ai due personaggi ieri 18 dicembre è stato molto a cuore andare daccordo in materia di unioni civili. Con molto buonsenso, uno non cera e laltro ha annunciato che per gli omosessuali ci saranno terapie adeguate. E soddisfatto il monsignore di come ieri si è espresso il Consiglio comunale di Roma, laltro il monsieur I care, se nè diplomaticamente fregato, non cera. Nessuno oggi osa denunciare per vilipendio alla religione quel "corpo di peccatori" a cui sta a cuore la sorte della "naturale" famiglia italiana, anzi a tempo pieno ormai la chiesa dimostra di avere a cuore la sorte dei puri italiani e romani, come il sindaco luomo del nuovo partito. Battersi per cambiare le leggi, come diceva Don Milani, può costare caro oggi, in tutto questo affollamento di a me me ne importa, mi è caro, io me ne frego... Certe tendenze sessuali vanno regolarizzate con terapie adeguate per poi essere condotte, loro le tendenze, al matrimonio. Loredana-Paolo nel frattempo si è suicidata:una "bella spallata", come quella di cui parla il monsignore, ha portato un minorenne di 16 anni, originario della provincia di Catania, a suicidarsi allinterno della comunità Alice di Palma di Montechiaro (Agrigento) dove si trovava da tre mesi con 35 clandestini nordafricani tutti tra i 15 e i 17 anni, su disposizione del Tribunale dei minorenni . Viveva a Giarre, si chiamava Paolo, ma si sentiva donna e si faceva chiamare Loredana,era un transgender. Alcuni giorni fa, di notte un operatrice ha aperto la porta della sua stanza e lha trovata impiccata alla finestra . La Procura di Agrigento, ha avviato una indagine e riconsegnato il corpo ai familiari senza disporre lautopsia. "Loredana - dice ad Apcom Paolo Patanè - presidente regionale di Arcigay-Sicilia e responsabile nazionale giuridico dellassociazione - la conoscevo personalmente. Dopo uno scontro con il padre aveva subito una denuncia e gli era stata inflitta la pena alternativa del trattenimento presso una comunità". Loredana aveva percosso il padre fratturandogli delle ossa. Aveva anche presentato una denuncia nei confronti del padre per presunti atti di libidine ma la stessa è stata poi ritirata da Loredana. "Quando noi siamo intervenuti con i servizi sociali aveva 15 anni ma alle spalle aveva solitudine, denigrazione e non era accettata dalla scuola". Noi ci siamo interessati del caso da subito ... Noi abbiamo cercato in tutto il territorio nazionale una comunità idonea, abbiamo contattato anche i valdesi. Tante comunità, però, non lhanno voluta. Alla fine si era trovata questa comunità di Palma di Montechiaro che era, comunque, di minori". "Quando è morta - ricorda - io ho pianto perché ho avvertito un senso di impotenza. La verità vera è che in Italia non esiste una struttura adeguata a questo tipo di persone. Mandarli dai tossicodipendenti è improprio. E una materia molto delicata e complessa". "Noi - continua - avevamo scelto di rispettare la sua morte e segnalare attraverso Vladimir Luxuria linadeguatezza del sistema riservandoci di pubblicare una lettera per rendere omaggio a questa persona stritolata da una vita troppo complessa. Vivere da trans e con una identità diversa è difficile. Loredana era una persona di grande sensibilità. Siamo arrivati tardi tutti".
Qualcuno invece ha molto a cuore tutte queste faccende, non se ne frega e alterna presenze e assenze, dichiarazioni e silenzi, manovre e azioni ad effetto nel meraviglioso mondo della Cura dei Media.
Doriana Goracci http://reset.netsons.org/modules/news/article.php?storyid=1286
Mercoledì, 19 dicembre 2007
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