Io e Tu

di Rosario Amico Roxas

L’accorpamento "giustizia" e "federalismo" è l’ultimo escamotage del cavaliere per condizionare i voti della Lega.

E’ lampante il ricatto "Do ut des !", vota la giustizia come voglio io e avrai votato il federalismo come vuoi tu.

In questo strano dibattito emergono solo due partecipanti o contendenti: "Io e Tu"; il partito azienda del cavaliere dove fa e disfa a suo piacimento, e il partito-regione che protegge il proprio orticello, respingendo (sa sempre) l’unità nazionale, i simboli dell’unità nazionale, financo l’inno nazionale, pur se provvisorio da sempre.

La politica si concretizza in questo binomio: Io e Tu, tutti gli altri devono stare a guardare.

Già la logica dell’Io si è ampiamente materializzata; sono state trascurate tutte le urgenze in nome e per conto dell’urgenza personale del cavaliere di evitare processi, sentenze, condanne, imponendo leggi che mortificano le istituzioni e conferiscono ai vertici delle medesime una innocenza a-priori.

La legge ordinaria concede attenuanti per i reati commessi da persona incapace di intendere e volere; può, già, risultare limitativa questa condizione, specialmente per le vittime, che diventano "meno" vittime se l’autore del reato non è totalmente compos sui.

Ma la legge voluta dal premier non prevede attenuanti per i reati pregressi, presenti e futuri, prevede una innocenza in forza di legge.

Ma quando c’è un reato c’è sempre un colpevole da una parte e una vittima dall’altra; se il colpevole è innocente per legge, la vittima cosa diventerà ?

Anche lo Stato può essere vittima, ma viene obbligato a chiudere entrambi gli occhi alla luce di un reato commesso da personaggio eccellente.

Non ci sarà l’attenuante per incapacità di intendere e volere, ma ci sarà la non perseguibilità perchè...perchè lo ha detto e lo ha imposto lo stesso imputato, che si è fatto avvocato difensore di se stesso, giudice e legislatore.

Rosario Amico Roxas



Venerd́, 18 luglio 2008