Lettera a Beppe Grillo

di Fabio Corazzina

Caro Beppe,

domani, 8 settembre non sarò in piazza per il V-Day. Ho sempre apprezzato e tutt’ora apprezzo il tuo lavoro di denuncia, di sensibilizzazione e di proposta di nuovi stili di vita. Con un sorriso, a volte amaro, hai aperto spazi di dibattito e prospettive di sviluppo e convivenza sicuramente capaci di affascinare e appassionare le persone più diverse.

Ma questa volta non ci sarò, non mi va proprio di mandare “affanculo” tutti. Ho letto i blog in cui si parla di V-Day e visto i video più diversi e mi sono rattristato: una sequenza infinita di improperi e di sfoghi contro gli altri e contro tutte le donne e gli uomini eletti e che ci governano.

La politica è arte della cittadinanza attiva che coinvolge tutti e non solo chi democraticamente è stato eletto in parlamento e scelto per governare la nazione. La Politica chiama a responsabilità ogni cittadino, in un tempo di mille divisioni e di mille muri (culturali, spirituali, economici, politici) chiede il coraggio della fiducia e della speranza che passa dal costruire comunità e non dal raggruppare rabbia e desiderio di vendetta o di assedio. La politica è vocazione di tutti, è servizio al bene comune, è difesa della libertà e promozione dell’uguaglianza ma è anche scelta di fraternità.

Un nuovo progetto non può mai partire dalla delegittimazione dell’altro, ma dalla ricerca con l’altro della soluzione comune.

Eppure hai pienamente ragione quando denunci un mondo politico (parlamentare e di governo) che ignora alcune evidenti illegalità al proprio interno, che difende l’immortalità elettiva, che si autoproclama scelto grazie a bieche logiche di calcoli di partito e non di reale rappresentatività.

Aggiungo altro, non possiamo certo difendere uomini e donne eletti e seduti sulle poltrone di camera e senato che continuano a confermare una serie infinita di garanzie e privilegi inauditi e scandalosi. Sarebbe un segnale concreto una effettiva discontinuità su questi fronti che significa “rinuncia”, almeno da parte di alcuni eletti in parlamento, come segno e monito per tutti. Ma, è vero, non vedo grandi desideri di trasparenza in tal senso!

Eppure mi rendo conto che non sono solo le forze politiche e gli eletti nelle istituzioni a garantire il processo democratico del nostro paese e a definire l’attuale situazione dell’Italia, nel bene e nel male. Ci sono le cittadine e i cittadini, c’è la società civile, le associazioni, il volontariato, la cooperazione sociale, il terzo settore che giocano un ruolo fondamentale in questo senso. Perché non prevedere alcuni sgravi, aiuti, servizi ... a questi togliendo alcuni privilegi agli altri?

E poi, lascia che lo condivida con te, dal 1943 a oggi ne sono cambiate di cose e non poche. Non farò lunghe analisi e racconti storici, né ricorderò i nomi di uomini e donne che si sono letteralmente giocati la vita per il bene comune. Solo rammento che nel 1948 il popolo italiano promulga la nuova Costituzione, che non è il nulla, anzi è l’anima comune, la conferma dei valori che soli ci permettono, insieme, di guardare al futuro e progettare una nuova convivenza.

Domani rileggerò la Costituzione e racconterò l’ultima pagina dello splendido scritto di Italo Calvino “le città invisibili”. Ripartirò dalla speranza che è sguardo positivo alla vita e non solo dalla rabbia che offusca l’orizzonte. Disse il Gran Khan: Tutto è inutile, se l’ultimo approdo non può essere che la città infernale, ed è là in fondo che, in una spirale sempre più stretta, ci risucchia la corrente.

Rispose Marco Polo: L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in mezzo all’inferno non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. (Da “le città invisibili”) shalom salaam pace


fabio corazzina
pax christi italia



Martedì, 11 settembre 2007