I furbi e i furbetti, lettera al Bel Pietro "Il Giornale"

di Rosario Amico Roxas

Il vs. quotidiano, fondato da Indro Montanelli e trasformato in bollettino personale della famiglia Berlusconi, oggi 21 settembre , candidamente, ingenuamente, irresponsabilmente, confessa i vuoti culturali che lo attanagliano.

Nella servile esaltazione del padrone scivolate nelle inconfessabili verità che si nascondo dietro le parole.

Punto primo, dice il cavallerizzo:

"Temo che presto avremo di nuovo la responsabilità di governare questo grande Paese".

E se lo teme lui stesso cosa deve fare il resto d’Italia, quella che lavora e vuole lavorare….??????

Quindi a proposito del V-Day di Grillo ha voluto sostenere di essere fuori dalle polemiche essendo lui stesso un

"antipolitico, trattandosi di un imprenditore "prestato alla politica".

E’ vero, verissimo, è un imprenditore prestato alla politica; non è certo uno dei "furbetti del quartierino", NO!, Lui è il "furbo del quartiere", l’inventore della furbizia trasferita in politica.

Analizziamo la frase, che per pudore non riportare nel vs. articolo, ma che ho ricavato da altri quotidiani meno ottusamente servili.

E’ in imprenditore "prestato" alla politica, e come in tutti i prestiti c’è chi paga gli interessi; solo che in questo caso il prestito è da usura, infatti lo stesso cavallerizzo ha confessato che dal momento del bando dalla presidenza del consiglio, le azioni Fininvest e Mediaset sono calate del 40%; quindi il prestito dell’uomo alla politica ha un tasso di interesse che produce un montante pari al 40% del valore nominale delle azioni Mediaset e Fininvest messe insieme.

Si tratta di migliaia di miliardi, che messi insieme hanno provocato la risalita prepotente nella graduatoria degli paperoni dell’intero pianeta.

In cinque anni di governo, attivamente collaborato da Tremonti, inventore della finanza fantasiosa,
questo eroe dell’alta finanza ha stornato l’economia, e gli effetti dell’economia, dal lavoro all’alta finanza, elargendo provvidenze assurde che si sono riversate sul popolo che lavora per favorire quei pochi che vivono parassitariamente delle rendite prodotte dalle ginnastiche finanziarie.

Si è trascurato il concetto più evidente, anche nei riassunti dei trattati di micro e macro economia:
ovunque è noto che il lavoro genera ricchezza, posti di lavoro, risparmio, certezze nel futuro, programmazione, equa distribuzione delle ricchezze e sviluppo equilibrato dell’economia.

L’attività spasmodica del cavallerizzo è stata indirizzata a smontare tale itinerario, che fu poi quello perseguito nei lontani anni del "miracolo economico". L’economia dell’alta finanza non genera ricchezza, al contrario intercetta quella prodotta dal lavoro e la storna verso le rendite parassitarie dei furbetti e dei furbi del quartierino o del quartiere, a seconda delle dimensioni.

Per esercitare fino in fondo tale attività doveva poter legiferare, altrimenti tutto sarebbe andato lì dove il V-Day di Grillo li ha perentoriamente mandati.

Continuo a usare le stesse parole del tragico cavallerizzo, con le quali indirettamente confessa le sordide manovre ordite: "Abbiamo aiutato piccole aziende a diventare medie e le medie a diventare grandi"; già le aziende….!!!! Ma a quale prezzo ?

Inventando e stimolando falsi bisogni, facilitando spese e costi con i prestiti al consumo, publicizzatissimi nelle TV private e non, provocando la levitazione dei prezzi che devono ripagare le spese pubblicitarie; tutto a carico dei redditi minori, quelli che pagano il carico fiscale alla fonte, "costretti" a non evadere; quindi la mortificazione del lavoro tramite una legge 30, abusivamente chiamata "Biagi", che costringe le forze-lavoro al precariato, all’incertezza, per consentire alle aziende dei furbi e furbetti di non corrispondere il giusto e il dovuto, ma incrementando il livello di quelle "morti bianche" diventate lo scannatoio di tutte le speranze; per completare l’opera è stata imposta e mantenuta una fiscalizzazione ridicola dei redditi dell’alta finanza, contro la fiscalizzazione ossessiva dei redditi da lavoro.

Dall’atra parte, la possibilità di legiferare gli ha consentito di promuovere facilitazioni utili solo a quei furbetti e a quei furbi, come l’eliminazione del falso in bilancio, l’azzeramento delle tasse di successione per fortune miliardarie, lo stimolo all’evasione fiscale attraverso condoni che hanno consentito di saldare i debiti evasi con somme irrisorie, quindi il recupero gratuito dei capitali all’estero che ha favorito solo le svariate mafie nella ripulitura del denaro sporco, il blocco dei controlli sui posti di lavoro diventati anticamera degli obitori.

Lo scettro del comando, poi, ha permesso operazioni più sottili, più articolate, che esulano dalla semplice "furbizia" per aggredire metodi inqualificabili, come la partecipazione italiana alla guerra in Iraq, contestuale alla compartecipazione plurimiliardaria dei capitali americani entrati in mediaset e fininvest che hanno coperto il 65% del valore azionario, salvando le due aziende dal fallimento prevedibile e rilanciandole nel Gotha finanziario che ha fatto lievitare il valore nominale (successivamente crollato insieme alla ricca poltrona presidenziale)..

Ora premono ulteriori interessi: il crollo azionario deve essere tamponato, mentre ulteriori investimenti americani si profilano all’orizzonte in vista di una nuova partecipazione ad una nuova "guerra preventiva" americana (diventata indispensabile per tamponare gli effetti negativi dell’economia americana, travolta dalla crisi di credibilità sui fondi a rischio), che sarà nuovamente gabellata per "missione di pace", mentre in Italia stazionano 90 testate nucleari pronte ad essere utilizzate contro gli Stati che l’amico-socio Bush definisce "canaglie".

Per realizzare i suoi personalissimi progetti, il cavallerizzo, non teme di coinvolgere l’intera nazione in un disastro epocale che si profila all’orizzonte prossimo, che viene puntualmente mimetizzato da giornali come il vostro che non intendono servire il diritto all’informazione, ma solo imporre il dovere di credere alle più spudorate menzogne.


Rosario Amico Roxas
Caltanissetta



Venerdě, 21 settembre 2007