Politica
La forza fa l’unione

di Rosario Amico Roxas

Berlusconi ha puntato il dito contro l’ex governo Prodi, ma soprattutto contro il Pd: "Cercano di far dimenticare alla gente che al suo interno ci sono Visco e Prodi e che chi lo guida è un vecchio politico che fa politica da 33 anni".
Questa frase di Berlusconi, riportata con grande evidenza su “Il giornale” del 9 febbraio, come chiaro segno di disprezzo politico, (altro che aperture al dialogo) dovrebbe rappresentare una lezione per Veltroni.
Con la sua apertura al dialogo, ha ridato fiato al fantasma del berlusconismo, proprio quando gli alleati lo avevano abbandonato, indicandogli l’indirizzo tanto propagandato da Grillo.
Veltroni è cascato nella rete del furbastro come un dilettante, altro che “vecchio politico che fa politica da 33 anni”.
Che Berlusconi sia un elemento totalmente inaffidabile, capace di mentire anche di fronte all’evidenza, lo avevamo capito in tantissimi, anche privi di 33 anni di far politica; ma Veltroni ha voluto giocare la mano di poker, ignorando che l’avversario non recita il bluff, regolamentare nel poker, ma cambia le carte in tavola, bara, tira fuori gli assi dalla manica, e, se viene scoperto, alza la voce accusando l’altro di avere barato.
Veltroni crede ancora che il cavaliere, dopo aver vinto le elezioni, si rivolgerà a lui per concordare le azioni di governo; se lo dovesse fare, sarà soltanto sulle questioni che lo riguardano personalmente, penalmente punibili per interesse privato in atti di ufficio; per il resto farà ciò che ha già programmato.
Mai consultazione elettorale è partita così male, con una delle due parti che esordisce da perdente, sconfitta in partenza, privata della volontà di lottare, svuotata da ogni entusiasmo.
La candidatura di Anna Finocchiaro in Sicilia per la presidenza, ci aveva dato fiato, speranza, perché si tratta di un vero segnale di rinnovamento; mentre non è certo un segnale di rinnovamento la resa senza condizioni al cavaliere, nelle speranza che nel nuovo governo coinvolgerebbe anche elementi del PD.
Con tutta la sua esperienza politica, Veltroni non ha capito di avere a che fare con il più pericoloso personaggio che si è affacciato sulla scena politica dal dopo-guerra; secondo solo a Benito Mussolini, del quale imita goffamente l’atteggiamento e le minacce ( …se dovessero vincere porterò milioni di italiani nelle piazze….).
Veltroni dovrebbe accettare che “l’Unione fa la forza”, come unico mezzo per contrastare la parte berlusconiana dove “la forza (del denaro) fa l’unione”.


Rosario Amico Roxas



Sabato, 09 febbraio 2008