La commedia è finita ?

di Rosario Amico Roxas

I baccanali di Assisi che hanno visto AN e FI alla resa dei conti segnano la fine della commedia; una commedia che ha portato l’Italia ad una miserabile condizione di rottura. Non cè stato bipartitismo ma una netta separazione degli italiani, privati di ogni ideologia non legata alle frustrazioni personali di quel Berlusconi mai satollo di denaro e potere. Ormai da oltre 10 anni non si assiste più ad un solo dibattito politico costruttivo, ma solo a contumelie dettate dall’ansia di agguantare e mantenere quel potere che ha consentito la soluzione dei problemi personali di Berlusconi.
Ha ottenuto i finanziamenti americani contestualmente all’invio del contingente italiano nella guerra personale di Bush in Iraq, camuffandola come "missione di pace".
Coincidenza ?
Si è salvato da molti processi grazie alla depenalizzazione del falso in bilancio.
Coincidenza ?
Ha agguantato la prescrizione in altri reati grazie all’imbroglio anticostituzionale del lodo Schiafani che impediva di processaro il presidente del consiglio, insieme ad altre 4 cariche dello Stato, che non avevano bisogno di tali privilegi, rimamdando ogni iniziativa processuale a "tempo scaduto"
Coincidenze ?
Ora non sa più che pesci pigliare e si rimette a fondare partiti.
Aveva cominciato con i "Circoli del buon governo" di Dell’Utri, meglio noti come "Picciots club" che dovevano diventare il partito unico della CdL.
Ha proseguito con i "Circoli della libertà" ammaliato dagli autoreggenti generosamente esibiti, trasformando la politica in una sorta di avanspettacolo d’altri tempi; anche questi circoli avrebbero dovuto diventare il partito unico della CdL, ma già iniziarono le defezioni di quanti erano cresciuti (nel bene o nel male) in una concezione più alta della politica, con contenuti, magari discutibili, ma pur sempre contenuti.
La coca-colizzazione della politica diventata preda della pubblicità commerciale nella forma e nei contenuti, ha fatto il resto, che si è materializzato nei fischi che Cicchitto, in nome e per conto dell’intera FI, ha preso ad Assisi.
Ora è il turno di un ulteriore partito, questa volta "Partito del Popolo", con acronimo PdP, come dire Paperon de Paperoni.
C’è da augurarsi che sia finalmente finita la commedia delle parti e nel peggiore dei modi, certamente non all’altezza di passare alla storia.

Rosario Amico Roxas



Luned́, 19 novembre 2007