Le nozze con i fichi secchi

di Doriana Goracci

Berlusconi affermando che ’Non c’e’ mai stata una luna di miele in Parlamento con l’opposizione’, consolida le nozze con Veltroni, che ci sono state: a fronte di una Dote Democratica era stata offerta o no, una Casa delle Libertà di fare tutto e di più, per marciare verso l’Altare della Patria?
E gli invitati italiani, con il loro voto-regalo che cosa reclamano?
Il detto fare le nozze con i fichi secchi sta a rappresentazione di una festa importante come le nozze fatte con un cibo povero e molto comune, non sufficiente a celebrare quindi una festa importante come il matrimonio, se non in tempi di guerra e calamità generali. Sappiamo anche che a tarallucci e vino finiscono solitamente i conflitti nello Stivale, basta una partita di calcio a ricomporci e sapere che noi vogliamo essere lasciati in Pace.
Nei fatti, gli invitati non hanno un granchè voglia di andare in piazza a reclamare il loro regalo di nozze, lo sposo come solito sembra ben reggere il bastone- timone di Famiglia e la sposa, come si confà nell’ombra, attende l’autunno, per ricomporre civilmente lo strappo di quella prima notte, che abbiamo seguito in mondovisione. E dire che premono alle frontiere, aggrappati alle gabbie per tonni, gli ospiti non richiesti, smaniosi di vivere questa prossima puntata italiana. In autunno ci faranno sapere, Rutelli e Letta tra i testimoni , se la Sacra Rota scioglierà il matrimonio, consumato sotto i nostri occhi.
Finchè la barca va, tra stupri e violenze inflazionate, si rema nel Gran Canale della Serenissima Italia sotto la luna irridente dello Ius primae noctis.

Doriana Goracci



Domenica, 22 giugno 2008