Un fetore intollerabile

di Rosario Amico Roxas

L’ultima sortita di Benedetto XVI lascia interdetti; ad un tratto il pontefice della più rigorosa dottrina, manifesta un’apertura che merita un’analisi più chiara, quell’analisi nascosta dalla girandola di concetti dottrinali nei quali Ratzinger è maestro.
In pratica ha lanciato il sasso nello stagno per misurare le reazioni, e magari valutare i sondaggi di gradimento della sua proposta.
Ha detto che bisogna rivalutare le condizioni che hanno portato al fallimento di un matrimonio, per consentire la regolarizzazione della nuova unione benedetta in una Chiesa, e così far rientrare le “pecorelle smarrite” nell’alveo vaticanista, passando per la porta principale.
Dobbiamo prendere in considerazione la realtà nuda e cruda: chi ha fatto la scelta di abbandonare la prima moglie per unirsi con una seconda e quindi anche con una terza, fatto in piena coscienza di essere escluso dalla Chiesa, dai Sacramenti, dalla comunità cristiana; se ne sono fregati ed hanno proseguito per la loro strada. Ora emerge la possibilità di una “sanatoria”, magari con la dignità di un annullamento da parte della Sacra Rota del matrimonio precedente.
Questa ipotesi largamente progressista puzza lontano un miglio: puzza di Berlusconi, puzza di Fini, puzza di Casini, puzza di Bossi, puzza di Calderoni e di tutti quei manutengoli che hanno fatto scempio della loro famiglia, ma ora si ergono a difensori della sacralità familiare, delle radici cristiane dell’Europa, del primato del cristianesimo nei confronti di tutte le altre religioni; meritano un premio, che questo Vaticano dimostra la volontà di elargire.
Ma tutte queste puzze, messe insieme creano un fetore intollerabile; siamo alla revisione del Diritto canonico su basi “ad personam”, con personaggi che pagheranno volentieri i costi dell’annullamento del precedente matrimonio, per esibire una riconquistata verginità da esibire in cambio di sostegno e sostentamento politico.
Lo Stato Città del Vaticano si propone a diventare una sorta di porto franco, che legifera secondo lo spirare del ponentino romano.



Mercoledì, 25 luglio 2007