L’unione fa la forza

di Rosario Amico Roxas

Il cavaliere ha ottenuto il suo scopo: occupare le prime pagine dei giornali; innanzitutto i suoi, quindi quelli degli “amici” e poi quelli degli “amici degli amici”.
Quindi le Tv, innanzitutto le sue, quindi quelle degli amici e poi quelle degli “amici degli amici”.
Aspettiamo l’immancabile trasmissione di “Porta a Porta”, quindi di “Matrix” e successivamente l’invasione mediatica per “vendere” il suo nuovo “prodotto”, almeno “nuovo” nel nome, ma vecchio e stantio nel contenuto.
• Se non disponesse dei soldi dei quali non intende rendere ragioni alla magistratura “comunista”,
• se non disponesse dei giornali,
• se non disponesse delle TV,
• se non avesse un larghissimo seguito di lanzichenecchi scritti nei suoi libri-paga,
non gli darebbe credito nessuno, ma si sa “la forza fa l’unione” e la sua forza è quella che maggiormente affascina gli “idealisti” come Bondi, Cicchitto, Schiafani, Giovanardi, ormai privo di spazio vitale nell’UDC di provenienza, Rotondi, Storace, Santanchè, Mussolini, e tutti gli altri personaggi in cerca d’autore, il cui “peso” politico è inversamente proporzionale alla visibilità che si prendono e che viene loro accordata.
Ma nel suo giochetto ci casca anche la maggioranza al governo, concedendo attenzioni assolutamente superflue.
• Ha sviluppato, nei cinque anni di disastrosa sua presenza a Palazzo Chigi, una politica elitaria, favorendo in tutti i modi il capitalismo più sfrenato,
• ha regalato sanatorie agli evasori fiscali,
• ha azzerato il reato del falso in bilancio, godendone personalmente,
• ha programmato la “disoccupazione giovanile organizzata” in modo da offrire al capitalismo dello sfruttamento, manodopera a basso costo, ricattabile, ma disperata,
• ha sovvertito l’economia della nazione unitamente al mandato costituzionale che vuole l’Italia una nazione fondata sul lavoro, trasformandola in una nazione fondata sull’alta finanza, sulle scalate, facendo regredire il lavoro a merce da vendere o comprare in un mercato pesantemente concorrenziale.
• In cinque anni ha moltiplicato per tre il suo patrimonio personale, diventando uno dei 20 più ricchi del pianeta, ricevendo anche finanziamenti per le sue aziende da investitori americani, che hanno coperto il 65% del valore nominale di mediaset e fininvest (quando era sull’orlo del fallimento), proprio in coincidenza con l’invio del contingente militare in Iraq a fare la guerra personale del suo amico Bush;
• dalla sconfitta elettorale le sue aziende hanno perso il 45% del loro valore, segno che la presidenza del consiglio “rende” e rende bene, per cui vorrebbe riagguantarla.
Adesso si casca nel suo giochetto mediatico fornendogli quell’attenzione della quale va in cerca, specie dopo lo scaricamento subito dai suoi ex alleati di ferro, arcistufi di fare i maggiordomi del padrone.
Basterebbe il silenzio tombale sulle iniziative che prende e che prenderà per rilanciare la sua sbiadita immagine; certo userà i suoi mezzi, ma almeno che siano solo i suoi mezzi a rendergli il servizio.

Rosario Amico Roxas



Martedì, 20 novembre 2007