Il dibattito sul risultato elettorale
Elogio (funebre) della Costituzione

di Rosario Amico Roxas

La Costituzione italiana prevede elezioni, consultazioni del Presidente della Repubblica, incarico esplorativo di formare il governo (sempre accettato con riserva), scioglimento della riserva, passaggio alle camere per la descrizione del programma, quindi voto odi fiducia.

Ma con quest’andazzo la Costituzione repubblicana non vale più nulla.

Berlusconi fin dalla prima proiezione ha assunto la carica di presidente del consiglio, che ha, di fatto, già trasformato in “primo ministro”.

Ha subito formalizzato gli inviti nelle sue ville, per riprendere la politica estera delle pacche sulle spalle; incontra personaggi più o meno noti per dirimere la “vessata quaestio” di Alitalia; promette incarichi per risolvere la “munnezza” della Campania; nomina ministri in pectore e di fatto, il tutto senza tenere in alcun conto il Presidente della repubblica relegato nel ruolo di una presa d’atto sostanziale, anche se formalmente anticostituzionale.

Il senso dello Stato è anche questo; “L’état, c’est moi” di Luigi XIV, ci riporta indietro verso la monarchia assoluta, travestita da “regime della maggioranza”; l’eletto dal popolo non si propone di mettersi al servizio del medesimo popolo, ma di servirsi del consenso per imporre la sua non discutibile visione della società.

Ma il popolo ha bisogno di essere soddisfatto nelle sue attese, così si arma la programmazione del “panem et circenses”: bonus bebè, detassazione degli straordinari (provvedimento che si ritorcerà contro le aspettative dei beneficiari e rimarrà a beneficio esclusivo della classe padronale, che avrà a disposizione un elemento in più di ricatto produttivo, per aumentare la produzione e perfezionare, in forza di legge, lo sfruttamento).

- Via l’ICI sulla prima casa, ma per tutti indistintamente, assimilando il dammuso di Canicattì alla villa con piscina;

- via il bollo auto, ma sempre per tutti e non limitatamente a quanti della macchina si servono per lavorare o per raggiungere il posto di lavoro altrimenti irraggiungibile;

- bonus bebè di 1.000 euro, pari a tre euro al giorno che coprono a mala pena gli aumenti dei pannolini provocati dalle presenze nei palinsesti della pubblicità.

Poi dietro le quinte le vere operazioni politico-economiche.

E’ in arrivo in una delle ville cavalleresche della Sardegna Putin, uno degli uomini più ricchi del pianeta, con fondi grigio-scuro (quasi nero) sparsi nei paradisi non certo del popolo; c’è una cordata da fare per prendere, a prezzi di liquidazione, la compagnia aerea di bandiera; l’urgenza di questa visita porta inevitabilmente a fare anche le più disparate congetture, specie alla luce della precedente quinquennale esperienza.

La stampa deve tacere, il silenzio per adesso è solo preteso, successivamente sarà imposto ?

Rosario Amico Roxas



Mercoledì, 16 aprile 2008