Donne ed elezioni

di Doriana Goracci

Per il secondo mandato a Zapatero, le donne al governo sono in maggioranza e come se non bastasse, la donna scelta per il Ministero della difesa è anche incinta. Ecco, non dovevamo saperlo oggi, avremmo dovuto saperlo dopo. Sarà ancora più triste votare, farlo senza entusiasmo ma con rassegnazione e con la nota paura latente, che l’Altro vinca. O non votare come chi scrive, con aggiunta profonda amarezza. E un vincitore invece c’è in assoluto, l’Antipolitica, la distanza sempre più grande tra chi governa e chi è governato, ancora senza rabbia, quella vera, quella primaria, incontenibile e furiosa.
Ero con altre donne ieri sera, e ci siamo chieste in modo diverso cos’è che non andava in noi, quale approccio sbagliato abbiamo con le istituzioni, per trovarci a raffrontare certi dati spagnoli con quelli italiani e ci siamo un po’ accusate e un po’ giustificate, come succede sempre; ci siamo confrontate con gli uomini.
Poi mi chiedo oggi, ora, nel giorno del Grande Diritto, se mai chi esercita e ha esercitato il potere si è chiesto privatamente e collettivamente e poi ha confessato pubblicamente le sue manchevolezze e se mai chi esercita e ha esercitato il potere, lungo l’arco del suo mandato, ha o avesse mai chiesto ai suoi rappresentati se erano d’accordo con il suo operato, se era possibile fare o non fare ciò che ha fatto, e perchè non hanno mai chiesto ragione, senza mai dire ho sbagliato, senza mai fare e non promettere soltanto, senza mai proporre lotte senza sbocco, senza mai chiedere senza dare. E così è finita, anche questa volta.
La Destra si è fatta tutta la sua legislatura e non solo, promette ma ha anche il coraggio di dire "ho fatto". Quel fare per chi è a Sinistra, appare come un disastro, ma la Sinistra non ha fatto tutta la sua legislatura e promette solo se sarà nuovamente al potere che farà, ciò che non ha fatto ma sopratutto eviterà che la Destra ritorni.
E le italiane, rimangono quì come me a fare i loro conti, quelli che non fanno a sinistra, a farsi le domande, quelle che che non si fanno a sinistra, a cercare donne che governino per la loro determinazione, quelle che non hanno messo a sinistra e allora scoprono che ce ne sono di donne che parlano e fanno, si espongono e lottano ma sono dove si conta pochino, dove se le voti, butti il voto, sono donne che avranno un bel rilievo per un po’ di giorni , donne che dovranno presto abituarsi, se già non l’hanno fatto a fare i conti non con l’elettorato, ma con questi contabili dell’Italietta del malaffare.
Come nei postriboli di antica memoria, alcune donne i soldi li amministravano, stando alla cassa od offrendo i loro "saperi" .
Un ruolo delle donne , che pare gli uomini non abbiano mai messo in discussione, donne "competenti" che erano solite relazionarsi con gli uomini. E intanto ci ritroviamo ancora divise, nel voto e nell’astensionismo, nel voto al centro e un po’ più a sinistra, nel raccattare le palle, nel fare da spettatrici dei gol e degli autogol, dei campionati del cattivo governo, dei primati da dimenticare, nell’apparire isteriche lanciatrici di uova o icone del pensiero femminista, milioni di donne e basta, senza essere cittadine, senza partecipazione alcuna.
Quelle donne spagnole , che hanno vissuta la dittatura e l’anarchia, la chiesa e il laicismo, quelle donne sull’orlo di una crisi di nervi...non stanno più sull’orlo della Depressione ma continuano a sottoporsi ad esami e ad essere ampiamente votate, come chi ha reso possibile tutto questo.
Continuo a pensare che non dovevano dircelo ieri, ma poi forse nulla cambierà il corso delle cose, e anche questa è una banalità da farci sentire ammalate e cretine per sempre.

Doriana Goracci



Domenica, 13 aprile 2008