Vi sono solo due politiche: quella dello stupro, e quella dellumanita.
La prima e la politica della guerra e del razzismo, del maschilismo e del
patriarcato, dellecocidio e della mafia, del militarismo e della gerarchia.
La politica che uccide.
La seconda e quella del femminismo.
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Una politica della nonviolenza o e femminista o non e.
Una politica dellecologia o e femminista o non e.
Una politica della pace e della dignita umana o e femminista o non e.
Una politica della responsabilita e della condivisione o e femminista o non e.
Una politica della liberazione e del rispetto di tutti e di ciascuno o e femminista o non e.
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Non ci possono essere reticenze su questo. Chi non sceglie la seconda si fa complice della prima.
Non ci possono essere indulgenze con la politica della violenza. O si resiste ad essa, la si contrasta, si e solidali fino in fondo con le vittime, o si e complici dellorrore.
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La cosiddetta "cronaca nera" non e altra cosa dalla politica: e una delle conseguenze e delle manifestazioni della politica. E lideologia maschilista che arma la mano dello stupratore come del ministro della guerra, del prete pedofilo come dellufficiale di Abu Ghraib.
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Questa antica parola: tutti gli esseri umani nascono eguali in diritti, o noi la facciamo diventare verita quotidiana, o il mondo non avra scampo. Tratto da Notizie minime de La nonviolenza è in cammino
proposto dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it
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Numero 435 del 24 aprile 2008
Sabato, 26 aprile 2008
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