DISORDINATO NOVEMBRE

di Doriana Goracci

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Io ce l’ho ancora dentro le grida di quei giorni diluglio del 2001, ho ancora dentro il silenzio bollente in cui sprofondai per alcuni giorni subito dopo, tornando a Roma.Temevo che nessuno ci credesse e potesse capire quello che avevo visto e sentito, quanto avevo vissuto. Ripensavo a un tragicomico Totò, tornato inaspettatamente dal fronte, a cui nessuno crede e sopratutto nessuno ha voglia di sentire.Arrivarono, eccome arrivarono i "ma basta con queste storie!"...Anche la cronaca di questi giorni, quella locale del viterbese ad esempio dove vivo, è stata caratterizzata da un composto silenzio e un assoluto riserbo sulla manifestazione di Forza Nuova a Viterbo.Ho appreso l’esito della stessa da un’intervista video rilasciata al direttore di un giornale web, da un serio ed equilibrato Fiore, segratario di Forza Nuova che ha concluso la sua esibizione, come lui stesso afferma, ordinatissima.In provincia e al comune sono stati molto discreti nel non dire di quanto sarebbe accaduto nei giorni precedenti, come la stampa locale. Solo oggi, a cosa avvenuta, si sa che nel centro storico c’è stata la presenza contemporanea della sinistra e della destra: un "pomeriggio bollente". Li chiamano "mondi politici estremi " quelli che da una parte chiedono l’espulsione forzata dei Rom e la sospensione del trattato di Schengen e l’altra che si oppone al fascismo, alla xenofobia e al razzismo.In mezzo ci sono sempre loro, quelli che hanno accolto oggi a Viterbo, Napolitano: i Fioroni, Marrazzo, Giacchetti, Gabbianelli, Mazzoli, sinistra e destra istituzionali raggianti e poi ci sono gli studenti dell’Università della Tuscia per l’inaugurazione dell’anno accademico 2007-2008, tutti quelli bravi, partecipi e ordinatissimi. Certo non sono gli sfaccendati studenti che la signora onorevole Santanchè salutò dal Parlamento con l’indice medio alzato, la stessa che dice:" Genova aspetta ancora giustizia per i giorni di terrore e distruzione causata dai cosiddetti pacifisti".Stasera partirò da Roma per andare a Genova, con un treno speciale, faccio parte mi sa di quel gruppo di speciali da controllare«per eventuali danni che dovessero essere arrecati a cose e persone» tanto che il senatore e il capogruppo regionale di An chiedono alla magistratura che sia valutata la legittimità del corteo. Si cerca di individuare il nemico nello straniero, tucur. A volte mi sento io, estranea.Il seguire i fatti da vicino induce le persone amiche a dirmi con affetto e all’orecchio: "sii prudente, ti sei già troppo esposta". E pensare che nessuno mi paga a passare il tempo così.Continuerò a scrivere e camminare. Non è ora di stare in silenzio.Le care vecchie canzoni, mi continuano a venire in mente come le parole dell’amico Gramsci. Sembra non essere passato un bel niente: non amo chi non parteggia, gli indifferenti, i piagnucolosi, chi bestemmia oscenamente, non sono un’eterna innocente, non spreco la mia pietà e non spartisco facilmente lacrime. Mi ritorna in mente la canzone di maggio, disordinato testo, che mise a soqquadro i nostri e altrui giorni.Tutti coinvolti, nessuno assolto.Domani sarà 17 novembre 2007: un novembre disordinatissimo.Antonio e Fabrizio sono veri pù che mai.



Sabato, 17 novembre 2007