Legge Finanziaria
“DISARMARE L’ECONOMIA, COSTRUIRE LA PACE”

di Donne in Nero della Casa delle Donne di Torino

Come tutti gli anni, a ottobre, il Parlamento italiano discute la legge finanziaria proposta dal Governo. Si tratta di un provvedimento centrale per la politica economica, sociale e ambientale del nostro Paese, ma spesso è oscura, enigmatica e di difficile comprensione. C’è però chi ha indagato in modo approfondito per dare informazioni dettagliate e ipotesi di alternative. Sbilanciamoci è un gruppo di associazioni ambientaliste, pacifiste, organizzazioni della solidarietà e dei diritti: come da sette anni a questa parte, ha diffuso la propria analisi critica e ha elaborato una vera e propria contromanovra che investe nello stato sociale, nella sostenibilità ambientale e nella solidarietà internazionale e invece colpisce le rendite finanziarie, le spese militari, gli sprechi delle grandi opere e i contributi alle scuole private.
In particolare la legge finanziaria proposta dal Governo prevede oltre 23 miliardi di euro per le spese militari. Questo significa che, per il secondo anno di seguito, esse sono in aumento, con un incremento che è dell’11% rispetto all’anno scorso.
Per le spese militari sono previsti tra gli altri questi investimenti:
- 1550 milioni di euro per sistemi d’arma ad alta tecnologia
- 968 milioni di euro negli Eurofighter (aerei da combattimento)
- 155 milioni nelle navi da guerra Fremm
- oltre 250 milioni per il mantenimento delle basi USA presenti in Italia.
Anziché finalizzare queste risorse al settore militare, sarebbe possibile indirizzarle a scopi sociali quali:
- aumenti degli assegni famigliari per le famiglie povere
- 3000 nuovi asili nido
- garanzia dei livelli essenziali di assistenza socio-sanitaria in tutte le Regioni
- incremento del Fondo nazionale di sostegno per il pagamento degli affitti per la casa
- incremento di borse di studio e alloggi per studenti
- sostegno all’edilizia scolastica pubblica.
Inoltre, anziché investire in nuove armi alle forze dell’ordine per garantirci la sicurezza come donne, si potrebbero costruire centri antiviolenza e nello stesso tempo avviare percorsi di educazione al rispetto delle donne e della loro dignità e autonomia.
Le risorse vanno usate per migliorare il tenore e la qualità della vita delle persone
e non per costruire o acquistare armi che servono soltanto ad uccidere


Donne in Nero della Casa delle Donne di Torino



Lunedì, 29 ottobre 2007