Politica - Dibattito
Dire per non dire: la tecnica del cardinale Bertone

di Rosario Amico Roxas

Le parole del cardinale Bertone, Segretario di Stato dello Stato Città del Vaticano, hanno rappresentato un misto di sollecitazione e di condiscendenza, idonee a salvare capre e cavoli, contentando tutti e lasciando le porte aperte ad ogni possibile interpretazione.
Con la consueta sagacia, intelligenza, preparazione, l’on. Calderoni ha fornito la sua interpretazione, sostenendo che le parole del cardinale rappresentavano l’apostolica benedizione al progetto di sciopero fiscale minacciato (o promesso) dalla Lega.
Ha detto Bertone “Le tasse vanno pagate da tutti, ma secondo leggi giuste”; contento Prodi per il riconoscimento vaticano che le tasse vanno pagate da tutti, e contento Calderoni per quel condizionale che lega il dovere di pagare le tasse all’individuale giudizio circa la giustezza delle leggi. Così il sagace e intelligentissimo Calderoni si prende la briga di giudicare non giuste le tasse e, conseguentemente, corretto, giusto, lo sciopero fiscale “benedetto” dal Vaticano per mano del numero due dello Stato più piccolo del Mondo.
Quali sono le leggi giuste ? Ritengo che siano quelle che evitano privilegi a vantaggio di una classe o categoria e penalizzano le classi meno protette. Lo ha aggiunto lo stesso Bertone, quando ha detto che uno Stato deve, prioritariamente, guardare con attenzione alle fasce più deboli ed esposte della popolazione. Quindi niente privilegi che tornano a carico e danno delle classi più povere.
Alla luce di ciò è giusto esonerare da una tassa che tutti sono chiamati a pagare una istituzione già molto ricca di suo e ulteriormente avvantaggiata da norme protezionistiche ?
Lo Stato Città del Vaticano riceve già dallo Stato italiano l’8 per mille delle entrate, per mantenere le opere di beneficenza; ma lo Stato Città del Vaticano ne utilizza solo il 18% opere di beneficenza e il resto per usi interni, secondo il detto “Prima charitas incipit a me”.
Si aggiunga a ciò l’ingiustizia di una normativa che esonera lo Stato Città del Vaticano dal pagamento dell’ICI per gli immobili la cui proprietà è riconducibile al patrimonio vaticano; vale a dire il 25% degli immobili della sola Roma, più tutto quello che insiste sul territorio nazionale e che costituisce il più grande impero immobiliare privato.
Legge ingiusta, che Bertone dovrebbe, o avrebbe dovuto tacere, non fosse altro che per pudore; ma l’esigenza di lasciare una porta aperta alle interpretazioni di comodo ha prevalso anche sullo stesso pudore. Nel pieno del percorso di allenamento per partecipare alla gara nella quale spera di correre da solo (correre da solo fornisce la quasi certezza di arrivare primo), il cardinale Bertone non ritiene opportuno un pronunciamento univoco, chiaro, indiscutibile, così utilizza i mezzucci delle frasi dette e contraddette, con aperture a tutti e contro tutti; così può proseguire quel suo solitario allenamento che dovrebbe condurlo alla gara in solitario per succedere a Ratzinger .



Domenica, 02 settembre 2007