Din Don Dan

di Doriana Goracci

La fiaccolata è un modo di protestare ancora molto seguito e sentito in Italia, amato tanto a destra quanto a sinistra; il cero o la torcia si possono prendere con entrambe le mani e sembra che nessuno abbia mai caricato questi non violenti portatori, fossero promotori dei diritti umani o cittadini stranieri o residenti di un quartiere o severi, dignitosi rivendicatori .Questa settimana alcune centinaia di persone avevano manifestato come a Roma ad esempio, che non se ne perde una, con lo slogan "Una fiaccola per la libertà del Tibet", lanciato dall’International Tibet Support Network, per protestare per le promesse non mantenute da Pechino e denunciare l’assenza del Tibet dai Giochi Olimpici del 2008, alla faccia di ciò che sei anni fa Kiu Jingmin, vice presidente del Comitato promotore di Pechino 2008, aveva detto con solennità: "Assegnando a Pechino i Giochi, aiuterete lo sviluppo dei Diritti Umani".
Era solo lunedì 10 marzo in Italia e sembra che ci sia stato un solo giornale, il Secolo XIX, a detta del giornalista Carlo Fusi,il quale sollecitato da un’ascoltatore che le fiaccolate le segue, curatore per una settimana della rassegna stampa a Prima Pagina di Rai Tre,prese atto dell’assenza di questa informazione dalla stampa.
Ma ecco che in soli quattro giorni , di domenica, lo stesso giornalista è stancamente obbligato a rendere conto che le prime pagine sono piene di notizie, arrivate non si sa come, del Tibet martoriato, o meglio dei ribelli tibetani, sia che siano monaci sia che siano cittadini, proprio come in Birmania. Gli Usa, come l’Europa, chiedono alla Cina moderazione e rispetto dei diritti umani.
Ma si sa, o meglio, facciamo finta di non saperlo che il profitto regna sovrano: ci sono gli atleti e lo sport, i governi e gli affari che davvero non possono bloccare la macchina del divertimento e del commercio, proprio come le missioni di pace. Diceva Pericle alla fine della sua orazione funebre:"Ora, dunque, dopo aver compianto ciascuno il proprio parente, tornate alle vostre case". Per fortuna abbiamo Casini che promette che veglierà in Parlamento sulla spartizione del potere, D’Alema che invita tutti al dialogo, e Bertinotti, che continua come un disco rotto a dire:" Inammissibile!"
E in una domenica, quella in cui vengono branditi i ramoscelli d’ulivo,i cattolici apprendono che i figli scout trasgrediscono, consumano sesso e droghe leggere, che diventa santo anche padre Mariano, quello che quando ero piccola, diceva alla radio "Pace e bene", proprio come oggi i ministri degli affari, fossero pure quelli italiani o della santa sede, come uno degli ex dei ministri, Scajola, che dice infatti :" Và fatta una campagna porta a porta come i testimoni di Geova". Ce ne siamo accorti.
Ed inoltre, leggiamo che una volontaria turca di una Ong è morta in una esplosione che ha distrutto il ristorante italiano Luna Caprese, nel centro di Islamabad. Che a Manhattan, copiando le nostri morti bianche, sono decedute quattro persone precipitate da una gru piazzata per un grattacielo in costruzione, impiegate in un cantiere che aveva ricevuto nove ammonimenti per gravi violazioni ai codici di sicurezza.
...Si potrebbe continuare, ma è preferibile concludere con questa notizia: La Roma ha battuto il Milan 2-1 nell’anticipo serale di serie A.
Le fiaccolate continuano, come la sfida tra la Roma e il Milan, la Sinistra e la Destra, Veltroni e Berlusconi, guardie e ladri, violenti e violentati: chi preferisce, può cambiare i soggetti al genere femminile, tanto domenica è sempre domenica, e le campane fanno din don dan.
Meraviglioso: tra una settimana saremo chiamati a votare.

Doriana Goracci



Domenica, 16 marzo 2008