9/7/2008 8.23
“La manifestazione ha preso le mosse da nobili istanze di libertà e da valori ispirati ai nostri costitutivi principi
democratici. Ladesione di tante personalità del mondo della cultura ha arricchito e ampliato lorizzonte di tale
iniziativa. Tuttavia, proprio per lalto valore etico e civile cui la manifestazione pubblica si è ispirata, non si può che
condannare e prendere le distanze da chi puerilmente ha corroso unespressione di democratico dissenso offendendo il capo
dello stato e il Santo Padre”: lo ha detto Leoluca Orlando, portavoce di Italia dei valori, con evidente amarezza,a
proposito di alcuni inattesi risvolti della manifestazione che ieri ha affollato Piazza Navona a Roma per una protesta
contro alcune recenti proposte di legge del governo in tema di presunta sicurezza. Inclusi provvedimenti come quelli
relativi ai migranti irregolari e al prelievo delle impronte digitali dei bambini rom su cui ha chiesto spiegazioni
all’Italia anche il Commissario europeo alla Giustizia Jacques Barrot, sottolineando che “ci sono rischi in questa politica
e dobbiamo essere molto vigili" perché "ci possono essere misure di identificazione necessarie ma che includono pericoli e
noi siamo qui per valutarli e, se necessario, frenarli"(vedi anche ultimo titolo del notiziario MISNA di ieri). “La
sensazione iniziale è quella di una manifestazione ben riuscita” ha scritto l’inviato del portale on-line per la libertà di
informazione e d’espressione ‘Articolo 21, liberi di…’ riferendo una presenza di oltre 100.000 persone a piazza Navona e
aggiungendo: “Sono contenti Paolo Flores Darcais, Furio Colombo e Pancho Pardi che hanno lanciato liniziativa. Entusiasta
il leader dellIdv (Italia dei valori) Antonio Di Pietro”. Ma dopo due ore di interventi politici filati lasci, sono venuti
quelli del comico Beppe Grillo – che nel lungo collegamento radiofonico da altra sede ha sostenuto di non aver mai avuto
intenzione di attaccare il presidente della Repubblica ma in sostanza lo ha fatto - e quello dell’attrice Sabina Guzzanti,
che ha usato toni a dir poco grevi anche nei confronti del Papa. “Sia Grillo che Sabina Guzzanti sono stati applauditi per
le battute ironiche. Ma quando hanno alzato il tiro e commesso gli errori la piazza li ha accolti davvero tiepidamente”
scrive ‘Articolo 21’ che aggiunge anche il parere di un non meglio identificato giornalista presente in piazza Navona:
"Hanno distrutto tutto per una voglia di sovraesposizione. Domani parleremo più di loro che dei temi di politica. Si sono
ammazzati con le loro mani e da soli hanno trasformato questa manifestazione in una grande arma di distrazione di massa".
Tralasciando quindi gli inattesi passaggi incresciosi della manifestazione romana di ieri, vale allora la pena di ricordare
almeno in questa sede - forse anche perchè non saranno in molti a farlo - soprattutto alcune parole del musicista,
scrittore e regista Moni Ovadia, nato in Bulgaria in una famiglia ebraica ma cresciuto fin da bambino a Milano. Riferendosi
al clima politico italiano arroventato, non solo da un’estate precocemente molto calda, Ovadia ha detto tra l’altro:
"Chiamano giustizialismo la legalità. Nessun politico democratico deve stare a questo gioco. La legalità costituzionale non
può essere definita giustizialismo... Abbiamo il dovere di mantenere una mobilitazione permanente, dobbiamo vigilare… i
miei maestri di musica mi dicevano: ‘se lasci lo strumento un giorno lui ti lascia per una settimana’. E’ lo stesso per la
democrazia." Riprendendo Ovadia e altri interventi seri e corretti della protesta, la stampa straniera in internet in
alcuni casi titola sulla "blanda dittatura" che starebbe prendendo corpo in Italia.[CO]
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Mercoledì, 09 luglio 2008
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