Politica
Uno sciopero contro gli italiani

di Rosario Amico Roxas

Lo sciopero dei TIR, nelle modalità in cui è attuato, vìola la libertà dei cittadini e si rivolge contro gli stessi cittadini ai quali dovrebbe chiedere il sostegno.
La libertà di sciopero è e resta sacrosanta, ma occorre regolamentare i metodi, che in nessun caso possono essere rivolti contro un’intera popolazione che nulla può fare per soddisfare anche le più legittime richieste.
Chiedere legittimazione alle rivendicazioni utilizzando metodi illegittimi, configura un itineario pericolosissimo, un vero possibile attentato alla stessa democrazia.
Gli autotrasportatori hanno da avanzare rivendicazioni al governo ?
Lo facciamno pure; sono il primo a sostenere il rispetto di diritti maturati e l’applicazione della stessa Costituzione che impone ai governi di effettuare tutte le manovre possibili per agevolare il diritto al lavoro.
In questo caso gli autotrasportatori avrebbero potuto tenere fermi i loro mezzi in garage e rifiutarsi di effettuare tutte quelle consegne previste; ivi compresi gli alimentari e i carburanti, purchè per un periodo predefinito e limitato nel tempo, magari ripetendo analoga manifestazione a breve scadenza.
Ma bloccare una nazione, distribuendo disagi ad un’intera popolazione, non conduce a nessuno sbocco, se non quello di esacerbari gli animi anche contro interessi legittimi.

Accettando e tollerando un simile metodo si potrebbe verificare il caso di sfruttamento della situazione.
Un plurimiliardario che desiderasse realizzare un affondo a qualunque tipo di governo, non avrebbe altro da fare che organizzare una manifestazione piazzaiola, investendo un bel po’ di quattrini, ed esercitare qualsivolgia ricatto.
Ne abbiamo avuto anche la prova.
Quando si vociferò una regolamentazione delle trasmittenti TV, abbiamo sentito Berlusconi minacciare una mobilitazione di 5/6 milioni di persone che avrebbero invaso Roma per impedire che il governo legiferasse.
Si è trattato di una delle solite guasconate parolaie del cavaliere, ma ci sono i termini perchè possa tradursi in realtà.
La marcia su Roma in fondo fu questo.

Rosario Amico Roxas(raroxas@tele2.it)



Mercoledì, 12 dicembre 2007