IL CONDOMINIO

di Doriana Goracci

Questa è una delle definizioni della stampa estera sull’Italia: ottusamente ingovernabile.

Non posso fare a meno di ritornare all’immagine politica che ho da sempre di questo paese: il condominio.

Inviai a più persone pochi giorni prima delle elezioni una lettera in cui dicevo che avrei dato l’ultima delega ad amministrarci perchè non si poteva tollerare il conflitto d’interessi dell’amministratore.

Non rimpiango quell’atto allora del voto, fà parte dell’ aver provato e sperimentato, tutto, fino alla consunzione.

Ci ritroviamo oggi ancora abitanti di questo pericolante abitato, tutti a pagare un esoso e certo non simbolico affitto ai proprietari dello stabile, con riunioni di condominio dove la nostra presenza è ininfluente e come nel romanzo di fantascienza di James Ballard- "Condominio"- si invocano o alle bisogna si temono le "grandi assemblee", le elezioni. Non per promuovere quel faticosissimo vivere che diventa più umano e primitivo, nel senso migliore, della grotta comune, ma per decidere una volta ancora chi la amministrerà quella mandria apparentemente imbufalita, chi incasserà i contributi.

Intanto i rifiuti quasi ostacolano l’uscita e la puzza si è fatta insostenibile: le violenze non sono più solo verbali.

Si invoca la forza, la sicurezza, la mano della legge, fosse pure quella divina.

Si ritorna a casa per mangiare e dormire, come in una stalla, quasi pronti dalla nascita ad essere arrostiti, a buon mercato.

Non è solo un problema di crollo del sistema capitalistico e liberale.Viene confermato lo stile di questi proprietari del condominio, che lavorano con lentezza e furbizia, facendo la serenata all’amministratore di turno e credendo che Pulcinella, è un servitore di due padroni solo di tanto in tanto e di giorno. Gli scrichiolii come le crepe del palazzo , lo fanno a mio avviso oggetto di una emergenza nazionale per i beni culturali del Paese. Peccato che i tecnici siano quasi tutti occupati in spettacoli in giro per l’Italia.

La notte è cominciata da un pezzo in questo palazzo, la illuminiamo con una candela e ci auguriamo di non essere bombardati per questa luce accesa o accusati di adunata sediziosa e messi in cella. Noi.

Doriana Goracci



Venerd́, 25 gennaio 2008