Politica
Politica e cocaina

di Rosario Amico Roxas

Le candidature selezionate dalle segreterie dei partiti, non tengono in nessun conto i valori etici dei prescelti, ma solo il grado di penetrazione nell’elettorato, grazie alla consueta politica clientelare , che porta voti, ma non consensi.


L’elaborazione delle liste dei candidati nei vari seggi resi disponibili dalla congiuntura che è stata creata, sta creando notevoli problemi alle segreterie dei partiti che dovranno decidere i nomi, la loro collocazione nella lista e, quindi, la certezza di elezione.
Quale sia il metro per operare tali scelte non è dato sapere; ciò che è certo è che tale metro non coinvolge l’etica di ciascun candidato, ma solo il suo potenziale di raccolta voti nella propria circoscrizione. Il metodo di penetrazione nell’elettorato è quello di sempre: clientelismo, affari, connivenze, collusioni, aste truccate, incarichi di sotto-governo e di sotto-sotto-governo.
Le qualità personali, le competenze, il minimo di istruzione, non sono nemmeno un optional.
Un esempio per tutti è stato dato dall’on. Elisabetta Gardini che non seppe rispondere alla domanda “Cos’è la CONSOB ?”; ma la stessa fu attivissima nell’impiantare un casino, come custode onoraria dei cessi della Camera, quando vi incontrò Luxuria, sentendosi, addirittura, stuprata. Con un minimo di intelligenza avrebbe dovuto profittare di quell’incontro, molto riservato, per informarsi con la stessa Luxuria di cosa fosse la CONSOB, avrebbe risparmiato una figuraccia.
Lo scempio che abbiamo visto al Senato con bottiglie di spumante, cartocci con la mortadella, cartelloni e urla da trivio, ha toccato il fondo dell’inciviltà; purtroppo rivedremo gli stessi personaggi nelle liste, per accedere poi in una delle Camere a rappresentare il popolo italiano.
Personalmente mi sento lontanissimo dal sentirmi rappresentato da quel senatore Strano che si è particolarmente distinto nella gazzara al senato, sentendosi, peraltro, parte attiva della cronaca.
In questo momento di crisi della raccolta della “munnezza” campana, ognuno si sente un fiorellino di campo a fronte di quello sconcio, realizzando quella promessa: “trasformerò quest’aula triste e cupa in un bivacco dei miei manipoli”; e bivacco fu !!!!
Ma un altro problema non viene tenuto in alcun conto, magari esibendo il diritto malinteso della privacy; si tratta dei politici che fanno abituale uso di cocaina.
La privacy non c’entra nulla, quando una persona si espone volontariamente alla valutazione popolare, perde il diritto alla riservatezze, financo tra le mura domestiche.
L’esibizione di un leader politico in atteggiamenti lascivi con cinque aspiranti attricette, non può essere valutato come un esempio da esibire. Invito le persone della mia età ad immaginare Moro, Fanfani, Donat Cattin, De Gasperi, Einaudi, Almirante e Pajetta, Berlinguer e Malagodi, etc.etc. alla loro venerando età di ultra settantenni, esibirsi in giochi erotici con cinque disponibilissime puledre, recitando il ruolo di un improbabile stallone.
L’uso e l’abuso di droghe da parte di molti politici è ben noto; la gente della circoscrizione parla e commenta; sa bene che la domenica il politico di riferimento non può essere disturbato perché ancora “cotto” dai bagordi del fine settimana.
L’esempio di quell’altro politico pizzicato in un partouze con due prostitute e ampie dosi di droga, è finito su tutti i giornali, mentre una delle prostitute è finita in ospedale per una crisi di sovradosaggio.
L’attacco frontale di Cuffaro rivolto a Miccichè fa molto riflettere, proprio perché si tratta del politico più addentrato alle segrete cose e lo storico di Miccichè parla da solo. Cuffaro avrà i suoi torti, che spetta alla magistratura identificarli, punirli o assolverli, ma ha dimostrato di essere un “signore”, senza alcuna ironia, perché non ha fatto cenno ai motivi per i quali: “farò di tutto per evitare che Miccichè possa, con la sua elezione a governatore della Sicilia, danneggiare l’isola”; non è sceso nei particolari, che sono ben noti ai parlamentari regionali, i quali, nella riservatezza di incontri privati, scendono ampiamente in dettagliati particolari che non fanno onore alla classe politica.
Perché dai comuni alle province, dalle regioni al Parlamento nazionale, devono esserci, ancora presenti, personaggi alterati nella psiche perché tossicodipendenti; non sarebbe più opportuno mandarli in un centro per disintossicarsi e adibirli in lavori socialmente utili ?

Rosario Amico Roxas



Sabato, 09 febbraio 2008