CL: DESTRO ATTACCO ALL’MST

di Alessio Di Florio

UNA patacca talmente grossolana che non avrebbe bisogno di smentita. La descrizione offerta su Il Manifesto da Maurizio Matteuzzi è forse la più calzante per un assurdo caso di disinformazione ferragostana. In occasione dell’annuale Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini il Movimento Sem Terra brasiliano annuncia il suo ingresso nel movimento fondato da don Giussani. La notizia circolava da alcuni mesi, ma sottovoce, e nei giorni del meeting tutti i media (a partire dal Corriere della Sera e dal Tg2) l’hanno rilanciata a nove colonne. I militanti brasiliani affermano che "incontrando Cl abbiamo incontrato tutto quello che avevamo bisogno di incontrare" aggiungendo che "Gesù non si riduce a discussioni di problemi politici e sociali". Tra l’altro la seconda affermazione è l’accusa che da sempre la destra cattolica lancia verso la Teologia della Liberazione e la parte progressista della Chiesa Cattolica(sudamericana, ma non solo). Fin qui la notizia sparata sui media. La verità la ristabilisce immediatamente il Comitato Italiano di appoggio all’MST brasiliano. In un comunicato stampa si afferma che i due brasiliani presenti al meeting, Marco Zerbini e Cleusa Ramos, non hanno e mai hanno avuto contatti e legami con lo storico ’Movimento dos trabalhadores Rurais Sem Terra’. Il loro movimento, legato alla ong italiana AVSI, si occuperebbe nella zone di Salvador de Bahia di persone senza fissa dimora ed è totalmente diverso.
La notizia era giunta per la prima volta in Italia, in pieno luglio, sulle colonne di Vita. Il settimanale raccontava dettagliatamente la vicenda, riportando anche alcune dichiarazioni di Zerbini e Ramos, e sottolineava la differenza tra il loro movimento neociellino e i Sem Terra. Ma, nonostante questo, definiva la notizia clamorosa, senza spiegare il perché.
Il MST, giova probabilmente ricordarlo ancora una volta, è - così come leggiamo nel comunicato del Comitato Amig@s Mst-Italia - "un movimento laico, vicino alla Teologia della Liberazione e non ha dirigenti che possano ricondurlo ad una organizzazione religiosa. Ha una direzione collegiale di 60 persone, ha sede in 23 stati del Brasile, coinvolge un milione e mezzo di persone, occupa terre richiedendone l’espropriazione, lotta per la riforma agraria".
I Senza Terra brasiliani in questi decenni sono stati esempio per molti altri movimenti in tante parti del mondo, faro della lotta contro il rapacismo delle multinazionali e i meccanismi economici mondiali che consegnano quotidianamente miliardi di donne e uomini alla povertà e al dominio. Dopo secoli in cui i servi della gleba hanno trovato nella terra e nella sua coltivazione lo strumento della loro oppressione, i militanti brasiliani hanno rovesciato la situazione trasformandola nello strumento del riscatto sociale e umano. Lì dove domina il latifondo e l’oligarchia corrotta i Sem Terra piantano semi di giustizia e di speranza. In un futuro di libertà, in un domani di dignità.
Nella loro storia pluridecennale hanno incontrato le persone, i movimenti più diversi. Hanno camminato accanto a chiunque ha creduto nel riscatto e nella dignità umana, in un Brasile dove le catene dell’oppressione saranno spezzate. Molti esponenti della Teologia della Liberazione hanno appoggiato e hanno vissuto la mistica utopia dei contadini brasiliani. Hanno visto nell’opera del Movimento il realizzarsi, passo dopo passo verso il futuro, la profezia di Isaia. "Mi ha inviato a portare ai poveri il lieto annuncio, ad annunziare ai prigionieri la liberazione e il dono della vista ai ciechi; per liberare coloro che sono oppressi e inaugurare l’anno di grazia del Signore".
Questa storia luminosa, questo cammino generoso e indignato verso l’utopia certamente non verrà neanche sfiorato da una misera, fetida patacca di un agosto italiano. Ma è sempre giusto ribadire la verità e negare la menzogna.

Sito internet Comitato Amig@s MST Italia
http://www.comitatomst.it



Sabato, 13 settembre 2008