Politica - Dibattito
Il reato di classe

di Rosario Amico Roxas

LA differenza di fondo tra le due interpretazioni della legge come giustizialismo e garantismo, consiste nella considerazione sulla presunzione di colpevolezza che domina il giustizialismo e la presunzione di innocenza, fino a sentenza definitiva, privilegiata dal garantismo.
E’ chiaro che per definirsi giustizialista o garantista un governo deve assumere una scelta di fondo valida in tutti i casi, in grado di interpretare anche la volontà e i desideri della popolazione.
In quest’epoca estremamente controversa le due immagini si confondono e si alternano, senza riuscire a fornire una visione equilibrata; troppi interessi coinvolgono le possibili scelte, per cui appare chiaramente la volontà di coniugare le due posizione, apparentemente opposte, per proporre, di volta in volta, giustizialismo rigoroso oppure garantismo accomodante, a seconda dei casi e a seconda dell’imputato.
La violenza nelle strade, gli stupri nelle stazioni, i furti negli appartamenti, le rapine che spesso finiscono in modo sanguinoso, stimolano il desiderio di giustizialismo.
I reati dei colletti bianchi, quelli che con savoir faire si impadroniscono del pubblico denaro, quelli che godono di immunità parlamentari che diventano impunità di fatto, quelli che gestiscono la Cosa Pubblica come se si trattasse di Cosa Privata, quelli che evadono le tasse stimolati dalle affermazioni di “corretta evasione” quando il carico fiscale diventa superiore a quello che sono disponibili a tollerare, coinvolgendo i soliti noti nonchè i gangli portanti del sistema una volta democratico che si avvia a diventare regime della maggioranza con tendenze autoritarie, figlie legittime del liberismo economico, spingono verso un garantismo che non rappresenta più una condizione giuridica ma una sorta di buonismo interessato e auto-assolvente.
In questa situazione uno Stato si proietta verso la pubblica opinione come “Forte con i deboli e debole (debolissimo) con i forti”.
Mi pare evidente che si cercherà di interpretare le mie parole come stimolo al buonismo anche verso gli stupratori, verso i rapinatori, verso gli svaligiatori; niente di più falso e fazioso.
Uno Stato serie e coerente deve assumere una posizione analoga di fronte a tutti i reati, sia quelli commessi dai clochards , anche quando agiscono in stato di necessità nel furto in un supermercato, che a quelli perpetrati all’interno degli ingranaggi dello Stato, senza apparente spargimento di sangue ma con abbondante spargimento di pubbliche risorse.
Ci apprestiamo ad assistere alla formazione di un governo che inalbera il garantismo come una bandiera, ma propone, nello stesso tempo, il massimo rigore o “tolleranza zero” verso i reati comuni che stanno rendendo invivibile la vita nelle periferie, e anche nei centri residenziali.
Contemporaneamente propone uno Stato “leggero” nei confronti delle verifiche finanziarie; una sorta di laissez faire che non deve intervenire nei controlli delle manovre speculative che vengono identificate come “fenomeni” legati alle leggi del mercato, come l’esigenza di falsare i bilanci, di evitare controlli extra-nazionali, esportazioni di valuta sottratta al controllo dello Stato, e così via.
La classe più debole e più bisognosa non è in grado di delinquere all’interno dei salotti buoni dai quali è esclusa, che permetterebbe l’impunità di fatto; così come i salottieri della buona società non andranno mai a rapinare una tabaccheria o a stuprare una passante.
Ci troviamo di fronte al “reato di classe” che si identifica con la classe di appartenenza di chi commette il reato e ne determina la scelta circa il giustizialismo oppure il garantismo.
Mano leggera (leggerissima) con i criminali in doppio petto, con i furbetti del quartierino, con gli scalatori, con i capitalisti con capitali a prestito, con gli imprenditori che spacciano bond al posto della carta igienica, con gli evasori e i falsari del bilancio e “tolleranza zero” per i reati di classe, dei quali lo stesso sistema neo-liberista è il principale responsabile non fornendo adeguati mezzi di sostentamento che servirebbero ad evitare una grossa percentuale di quei reati commessi in stato di necessità. Un metro e una misura, non un metro e due misure, tendenzialmente opposte.

Rosario Amico Roxas



Domenica, 20 aprile 2008