Politica
Siamo ancora una nazione civile ?

di Rosario Amico Roxas

E’ il quesito che il portavoce di Berlusconi si pone a proposito della intercettazione dell’ amena telefonata intercorsa tra Berlusconi e Saccà.
A questa domanda c’è una risposta, lineare e chiara:
“No ! Non siamo più una nazione civile !”
Quando si stravolgono tutte le regole della democrazia, quando si legifera esclusivamente per favorire se stessi, quando la menzogna diventa metodo politico, ogni valutazione circa la civiltà di una nazione crolla sotto i colpi del malcostume.
Nella telefonata tra i due marpioni cosa è emerso ?
1)Berlusconi sta trattando con alcuni senatori del centro-sinistra per convincerli a tradire il mandato degli elettori; uno di questi gli raccomanda una propria protetta e Berlusconi trasferisce la richiesta a Saccà perchè trovasse una occupazione da attrice (o attricetta), in modo da acquisire un credito presso quel senatore dell’attuale maggioranza, da saldare con un ribaltone di quanto, democraticamente, il popolo aveva indicato.
2)Stante così le cose, c’è da osservare che la tenuta di un governo dipende dalle grazie di una attricetta che si concede ad un senatore, il quale, a sua volta, baratterebbe la stabilità del governo con la continuità dei piaceri che l’attricetta elargisce.
3)Emerge ancora che Urbani “fa lo stronzo” perchè metterebbe a rischio la maggioranza “faticosamente conquistata in seno al Consiglio”; quanto faticosamente sia stata raggiunta la maggioranza è intuibile, stante i metodi usuali del timoniere: prestazioni sessuali e denaro.
4)Altra perla del dialogo registrato riguarda Saccà e la figura che ha fatto di fronte alla nazione: lo stesso ammette che Berlusconi, nella sua correttezza (!), non gli ha mai chiesto nulla, ma lo stesso Berlusconi lo corregge, perchè si è rivolto a sacca “solamente per avere qualche donna....per sollevare il morale del presidente”; praticamente Saccà sarebbe il procacciatore di puttane per il “pluriviagrato” Berlusconi, un ruffiano in cravatta e lauto stipendio pagato con il canone TV del popolo italiano, lo sfruttatore della prostituzione d’alto bordo, quella riservata alla “casta” che tutto può. Ne abbiamo avuto un’altro esempio quando la sede del Ministero degli Esteri venne trasformata in un postribolo da 200 euro a prestazione. La materia prima non manca a Saccà di certo, amministrando il personale TV, del quale sempre Berlusconi ha affermato le qualità intrinseche: “prostitute o raccomandati”.
Le reazioni dei lanzichenecchi del capo non si sono fatte attendere; tutti contro la violazione della privacy, che metterebbe a rischio la civiltà di una nazione.
Così un distinto rapinatore, nell’esercizio della sua professione (si tratta di un libero imprenditore !), mentre rapina una banca viene ripreso dal circuito interno di difesa, identificato e arrestato, avrebbe tutto il diritto di invocare il diritto alla privacy, in nome e per conto della “Libertà”.
Torna la domanda: “Siamo ancora una nazione civile ?” e si ripete la risposta:
“No! La civiltà democratica ha iniziato il suo declino con la discesa in campo politico di quest’uomo, capace di tutto e anche di più per riacciuffare il governo e farne scempio”.

Rosario Amico Roxas(raroxas@tele2.it)


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Venerdě, 21 dicembre 2007