Politica - Dibattito
CI SARA’ FINE AL PEGGIO?

di Ernesto Miragoli

C’è una notizia che circola in questo uggioso fine novembre: un rumeno che ha investito ed ucciso quattro ragazzi e che per questo è stato condannato (ma sta scontando la pena agli arresti domiciliari) è stato scritturato da un manager della comunicazione per una linea di abbigliamento che prevede un businnes da 300.000,00 euro. Di più: sono previste serate in discoteca a 3000,00 euro a botta e c’è la richiesta al Ministero di Grazia e Giustizia per ottenere permessi straordinari affinchè il criminale condannato possa girare spot pubblicitari per promuovere il nuovo look.
Due o tre anni fa a Como successe un episodio: un ragazzo extracomunitario 17enne prese l’auto del padre e, con altre amici minorenni, decise di fare un giro. Una normale pattuglia di vigilanza urbana, palettò l’auto per un controllo, di routine, ma il ragazzo, invece di fermarsi, si diede alla fuga costringendo la pattuglia ad un rocambolesco inseguimento che finì male. Sì perchè i vigili, riuscendo a bloccare l’auto, intimarono, con le armi in pugno, ai ragazzi di uscire dall’abitacolo. Accidentalmente un colpo partì e ferì molto gravemente il conducente.
Apriti cielo!
Le scuole della città si mobilitarono contro il sopruso delle forze dell’ordine, si fecero sit-in davanti al municipio, il debole sindaco accolse le delegazioni, i giornali locali ragguagliavano ogni giorno sullo stato di salute del povero ragazzo che adesso sta bene e ha aperto un ristorante etnico.
Io mi chiedevo, in quei giorni, se stavo capendo bene. Mi chiedevo se mio figlio (che ha la patente) avesse preso l’auto e non si fosse fermato al posto di blocco e gli fosse successo quello che era successo al ragazzo extracomunitario come mi sarei comportato.
E pensavo che avrei chiesto scusa alla comunità civile per il comportamento di mio figlio, non avrei accusato i vigili per quel che hanno fatto e, dolente e vergognoso, sarei rimasto al capezzale di mio figlio pregando perchè il Signore me lo mantenesse in vita.
In quei giorni dicevo tra me:si stanno capovolgendo i valori, ma quando ci sarà una fine a questo peggio?
L’episodio del ragazzo ubriaco che ha ucciso quattro ragazzi, è stato condannato ed adesso è osannato e fa soldi per una linea di abbigliamento, mi conferma che non c’è fine al peggio.
Ma come?
Non c’è nessun giudice che ravvisa in questo caso l’apologia di reato o l’istigazione a delinquere? Non c’è nessuno che ferma la mano di quel pubblicitario dicendo:"Calma, mettiamo le cose al loro posto?"
Mi chiedo se vivo ancora in uno stato di diritto e quale sia questo diritto.



Giovedì, 29 novembre 2007