Castel Volturno ? Niente di nuovo sotto il sole.

di Rosario Amico Roxas

Non ho ritenuto opportuno intervenire sui fatti di Castel Volturno, non ritenendomi idoneo ad intervenire in fatti locali; mi rendo conto però che non si tratta di fatti locali, ma solo occasionalmente locali. La mia terra, la Sicilia, di stragi come quest’ultima di Castel Volturno, ne ha patite parecchie, e sempre con la medesima “commossa partecipazione delle istituzioni che mobiliteranno la forza delle Istituzioni per stroncare questa delinquenza che mina le sorti stesse della democrazia”.

Sono più di sessanta anni che questi cialtroni della politica, collusi con i delinquenti, ad essi associati, da essi dipendenti, ripetono la medesima filastrocca; ma quello che si vuole ignorare è l’origine di tutte le stragi, quella che evidenziò la ripresa del possesso autoritario della mafia, confermato con alcune stragi che nessun tribunale militare ha voluto giudicare.

Finalmente viene sfatata un’altra favola. Le forze americane che nel luglio 1943 sbarcarono in Sicilia, nell’operazione Husky, si macchiarono di crimini chiaramente banditi dalle Convenzioni di Ginevra: fucilarono a sangue freddo dei prigionieri, militari e civili, eseguendo un ordine diretto del comandante, il generale George Patton.
Il 10 luglio1943 ebbe inizio il più gigantesco sbarco anfibio sino allora compiuto nel corso della seconda guerra mondiale: lo sbarco e l´invasione della Sicilia da parte anglo-americana.
La storia raccontata dai vincitori della seconda guerra mondiale ha nascosto molto bene fatti che avrebbero rotto da subito l´immagine dei soldati inglesi e americani che distribuiscono biscotti e cioccolato, dei soldati americani che sono venuti d´oltre Atlantico a "liberare" l´Italia dal tallone di ferro tedesco. Si tratta ad esempio degli eccidi di braccianti, agricoltori e soldati da parte delle truppe americane appena dopo lo sbarco, in provincia di Ragusa, all´aeroporto di Biscari e a Piano Stella, il 13 luglio 1943.
Un libro ne parla. Il suo titolo è significativo: Le stragi dimenticate. Gli eccidi americani di Biscari e Piano Stella. L´editore? Non è certo un editore noto e presente in tutte le librerie, ci mancherebbe. L´editore in questione è una cooperativa locale che ha dato la possibilità al nipote e figlio di una delle vittime, Gianfranco Ciriacono, di pubblicare una meticolosa ricostruzione di quel che avvenne ad Acate e in provincia di Ragusa nei giorni dello sbarco del 1943.

La liberazione dal fascismo e dal nazismo doveva avere un prezzo e tale prezzo venne imposto.

Su nove province ben otto ebbero prefetti provenienti dagli USA, componenti delle famiglie mafiose che avevano “autorizzato” Patton a sbarcare in Sicilia, a condizione che Montgomery facese il girolungo prima di approdare a Palermo, il tempo per sistemare le “cose nostre”.

Infatti Montgomey a Catenanuova si scontrò con i tedeschi in fuga; entrambi volevano evitare lo scontro, i tedeschi perchè perdenti e gli inglesi pressati dal voler raggiungere Patton a Palermo, prima che facesse più danni; ma si bloccarono vicendevolmente per 40 giorni, il tempo necessario per formalizzare la cupola siciliana, fortificata da otto prefetti su nove; si salvò solo Caltanissetta, dove la Chiesa si impose per la nomina a prefetto dell’avv. Arcangelo Cammarata, ma non bastò per contrastare lo strapotere ormai imposto.

Questa breve pagina di storia siciliana non è che l’anticipazione delle tante altre storie che si sono succedute in Sicilia, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna.

La disgraziata eredità è transitata dai padri mafiosi ai figli inseriti nel mondo politico, imprenditoriale, burocratico, e , purtroppo, anche di una certa magistratura e di talune frangi delle forze dello Stato. Identificarne uno, dieci, cento non serve a nulla; in Sicilia la madre dei mafiosi è sempre incinta, anzi adesso è passata anche alle adozioni, per sopperire alla propria impossibilità di coprire da sola gli organici, tutti gli organici, senza che nulla venga lasciato scoperto.

Si tratta di una dinamica che coinvolge metà dell’Italia, con la quale gli aspiranti detentori del potere devono fare i conti, che potrà essere eradicata solo con un profonda rivoluzione culturale, …e non solo culturale.


Rosario Amico Roxas



Giovedì, 25 settembre 2008