La frequenza con la quale si dibatte del PD documenta il sicuro interesse che suscita in quella base politica alla quale
sarebbe prevalentemente rivolto, ma documenta, altresì, l’incertezza, i dubbi, le perplessità di molti, ognuno secondo il
proprio punto di vista.
L’argomento più importante viene, però, sottovalutato e non trattato adeguatamente; si tratta della presenza del mondo
cattolico (nel quale mi identifico) che non si sente rappresentato da nessuna parte. Trascurare che la maggioranze degli
aderenti al PD appartiene al mondo cattolico significa non tener conto della realtà nella quale viviamo. Da chiarire che
tale appartenenza non implica, necessariamente, l’adesione acritica ai dettami del Vaticano, ma non significa, certamente,
il rifiuto radicale nel senso di un anticlericalismo di principio e di un fondamentalismo viscerale.
Il PD deve essere in grado di dialogare anche con il Vaticano, nel suo duplice aspetto di Centro della cristianità (che
gestisce le opere di assistenza e di beneficenza anche lì dove le strutture degli Stati non arrivano) e di Stato Città del
Vaticano (che gestisce uno Stato con la sua burocrazia, la sua politica, i suoi ministeri, la sua banca, i suoi musei, il
suo risibile ma costoso esercito, le sue alleanza, la sua visione nel sociale che non sempre risulta coerente con la
visione che ne offre il Centro della cristianità, il suo ingentissimo patrimonio immobiliare, al di fuori degli immobili
destinati al culto, all’assistenza, all’educazione, alla salute, come Chiese, oratori, scuole, ospedali). L’UE, per esempio, non ha chiesto chiarimenti al governo italiano circa le agevolazioni concesse al Centro della
cristianità, ma quelle accordate al governo dello Stato Città del Vaticano.
Purtroppo i due aspetti vengono confusi in un unico calderone, con un interscambio di ruoli che non offre nessuna
chiarezza, di questa confusione profittano i mestatori della politica che si pronunciano come i nuovi paladini della Chiesa
per carpire i consensi del mondo cattolico, paventando un attacco indiscriminato alla Chiesa, della quale si sono scoperti
sostenitori.
Dovrà essere impegno prioritario del PD mettere, finalmente, chiarezza per esonerare da gravami fiscali tutto ciò che
concerne il Centro della cristianità ed esigere la giusta partecipazione fiscale per tutto ciò che genera reddito di
pertinenza dello Stato Città del Vaticano.
Dalla parte del mondo cattolico nel PD rimane l’insegnamento sociale e umanistico della Chiesa, elaborato nel magistero
sociale della Chiesa che si è sviluppato in questo ultimo secolo dalla Rerum Novarum alla Centesimus Annus.
La Chiesa non è esperta in politica, non è esperta in alta finanza (e questo lo stiamo vedendo, specie in questi
ultimissimi anni), ma è espertissima in “umanità” (anche se in questi ultimissimi tempi non lo vediamo abbastanza) e la sua
voce rimane la più autorevole quando chiede al mondo la globalizzazione della solidarietà, la giustizia, l’uguaglianza, la
Pace.
La parole della Chiesa vanno intese attraverso una lettura laica, non-confessionale, che tutti possono accogliere perché
distribuiscono l’immagine di un modo migliore, dove gli eccessi del capitalismo liberista e del socialismo reale vengono
dimensionati da una democrazia globale, frutto dell’incontro tra il “cattolicesimo sociale” e il “socialismo umanistico”,
per formare quello che J. Maritain chiamò “Umanesimo Integrale”.
Qui stà il ruolo dei cattolici nel PD, nel favorire l’incontro tra ideologie che si sono scontrate per decenni, perché non
avevano capito di affermare analoghi principi, pur attraverso itinerari differenti.
A proposito del Vaticano, ma Cristo non disse “Il mio regno non è di questo mondo!” ? Ma allora che ci sta a fare lo Stato Città del Vaticano, già Stato Pontificio ? Rosario Amico Roxas
Mercoledì, 05 settembre 2007
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