Politica - Dibattito
Cattivi pensieri

di Rosario Amico Roxas

Sembra essersi specializzato nello sport dei birilli, così quando meno te lo aspetti ecco che tira sul birillo-Prodi e lo fa cadere. E’ già accaduto e il governo passò in mano a Berlusconi, durò cinque anni e riuscì ad organizzare la più impudica campagna di leggi ad personam che si sia mai vista.
In quei cinque anni, che avremmo voluto dimenticare, nulla fu fatto a favore delle classi più bisognose, al contrario venne istituzionalizzata la precarietà del lavoro giovanile per favorire le imprese che venivano esentate dal dovere di offrire un lavoro sicuro e non come mezzo di ricatto e di sfruttamento; quanto alle leggi personali è inutile ricordarle quando si fa finta di niente.
Questo Bertinotti lo sa benissimo; ora con il governo Prodi lancia messaggi subliminali; il gruppo di PRC mostra tutti i suoi difetti di carenza di cultura di governo e chiede, anzi pretende, “tutto e subito”, ben sapendo che in una coalizione così articolata ogni partito deve sacrificare una parte delle proprie attese per soddisfare anche quelle degli altri.
La minaccia è sempre la stessa: “crisi”, per tornare a dare il governo alla masnada che preme dietro la porta. Per una persona come il sottoscritto, che non crede alle coincidenze, la ripetizione di questo copione non risulta convincente. Avendo constatato la spregiudicatezza berlusconiana, capace di fare di tutto e anche molto di più per riagguantare la leva di comando della stanza dei “bottini”, non mi meraviglierebbe assolutamente nulla.
Bertinotti ha cominciato all’indomani della farsa berlusconiana di San Babila, fornendo, non richiesto, un dottorato di grande politico a Berlusconi, esaltando quella manovra sortita dal predellino dell’autovettura, come una “genialata” degna di un grande statista, e non, come commentatori di ben altro spessore hanno fatto, una scalata agli specchi.
Le moine bertinottiane lasciano perplessi, le affermazioni ultime scoraggiano, movimenti internazionali preoccupano (come la riedizione del pericolo di una terza guerra mondiale, minacciata nell’odierno discorso alla nazione da parte di Bush, malgrado i servizi segreti americani abbiano certificato che l’Iran non sta preparando nessuna arma nucleare); all’orizzonte, volando basso perché più in alto non sa andare, si intravede la sagoma di Berlusconi, pronto a ghermire la preda per farne un ulteriore lauto banchetto.
Gli operai, i giovani disoccupati, i pensionati al minimo ? Devono contentarsi delle richieste presentate “tutto e subito”, anche se toccherà loro “niente e per sempre”.

Rosario Amico Roxas
(raroxas@tele2.it)



Mercoledì, 05 dicembre 2007