Leggendo i nomi in lista e soprattutto vedendo chi è stato escluso sembra di trovarsi non nel nuovo Partito Democratico del
2008 ma nel Partito Socialista Italiano del 1987. Chissà se un giorno qualche inchiesta giudiziaria non ci aiuterà a capire
con quale logica sono state fatte certe scelte.
A ciò si aggiunga un gap di democrazia interna. È paradossale che un nuovo partito in Sicilia a 5 mesi dall’elezione del
segretario regionale non abbia ancora costituito gli organismi dirigenti e ciò ha consentito che tutto fosse affidato ad
una sola persona ed alla sua ristretta oligarchia che insieme alla superficialità o mala fede romana è riuscita a costruire
liste piene di contraddizioni politiche. Che senso ha parlare di un partito pluralista quando in lista ci sono solo
esponenti di Veltroni e nessuno spazio è stato dato alle minoranze di Letta e Bindi? Come si fa a parlare di rinnovamento
di classe dirigente se si decide di sostituire il padre con la figlia? Che senso ha dinanzi alla forte presenza cattolica
in Sicilia candidare proprio qui una esponente del partito radicale? Come si fa a fronteggiare una forza autonomista come
l’Mpa candidando una truppa di non siciliani che non hanno idea e mai si occuperanno dei problemi della Sicilia?
Pensavamo di trovare un partito rinnovato. Ci ritroviamo un partito senza Lumia e con Carra e Crisafulli. Ci vorrà fegato
per trovare la forza di turarsi il naso e andarlo a votare.
_________________________________ Davide Romano - giornalista free-lance cell. +39 3284728708 e-mail: davide.romano71@tiscali.it - davideromano@email.it pagina web personale: http://digilander.libero.it/davide.romano
Martedì, 04 marzo 2008
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