Politica
Basso costo o lowcost

di Doriana Goracci

Donne e uomini camminano come sulle sabbie mobili in questo Paese e non credo proprio che niente di tutto questo ci costerà un basso costo o un lowcost ma un alto costo: non è un gioco di parole ma una risposta che mi dò mentre mi faccio e pongo domande a quelli a cui arrivo con ciò che scrivo.

Volando a lowcost ad esempio, sappiamo che le compagnie aeree, sono anche dette "no frills", ovvero "senza fronzoli", consentono quindi di risparmiare ai consumatori molto, a volte moltissimo sulle tariffe dei voli aerei rispetto alle compagnie di volo tradizionali.

Forniscono solo servizi essenziali senza extra e confort. Vengono eliminati ad esempio pasti a bordo, un maggior impiego del personale e utilizzano spesso aeroporti secondari e poco trafficati, con conseguente riduzione delle tasse aeroportuali e con contratti di bassissimo profilo.

E’ un po’ la filosofia dei supermercati discount che sono punti di vendita di merci con poco assortimento, assenza quasi totale di marchi coosciuti e diversi sistemi di distribuzione e approvigionamento, non a caso i primi che apparvero in Italia furono tedeschi, perchè fu proprio la Germania, un’antesignana in questo settore, che oggi fornisce con questa sistema il 40% del fabbisogno alimentare. Oggi abbiamo anche discount italiani, nel mio piccolo paese di 6.000 abitanti nel viterbese ad esempio ce n’è uno. Non nomino volutamente nessuno di essi.

Ma con questa filosofia del basso costo nel consumo, che spesso ci fa approvigionare eccessivamente di paccottiglia alimenti e voli mordi e fuggi fino a diventare obesi e più insoddisfatti e ignoranti, mi rendo conto che ogni qual volta cerco un risparmio non solo economico ma anche un consumo più responsabile, questo lo pago di persona e di tasca mia. Vado a spiegarmi.

Se, come vorrei fare, intendo risparmiare sull’illuminazione di casa, per l’acquisto delle lampadine a basso consumo dovrò spendere subito almeno 200 euro per tutta la casa, certo risparmierò dopo...

Se voglio avere acqua calda, io senza condominio, potrei mettere i pannelli solari, per i quali non ho nessuna agevolazione immediata ma nel tempo oppure dovrei rientrare nei tempi di alcuni bandi che emettono talvolta certi comuni: il mio no.

Se voglio mangiare equo e solidale, spendo quasi il doppio di quanto mi offre il discount, e nessuno è equo e solidale con i pensionati che devono già ringraziare il cielo per esserlo ed essere pagati.

Se voglio avere un conto in banca e i servizi essenziali, posso aprirlo alla Banca Etica, che mi fa pagare come le altre anche se i soldi vengono investiti in altro modo e ha pochissimi sportelli.

Se voglio avere informazione, mi servo di internet e finanzio le multinazionali.

Se sono contro la guerra, dovrei fare a meno di campare perchè ogni manifestazione di me cittadina del nord del mondo è incompatibile e incoerente con quello che accade nel resto.

Se fossi contro questo governo, come sono, dovrei avere in mente un altro modello da consigliare e votare, ed invece non ne ho.

Ma ci sono delle piccole idee come i gruppi d’acquisto solidale, quelli che quì si chiamano GAS o Guasp, in Francia Amap...non li conosco direttamente ma mi affascinano per ciò che alcuni mi hanno raccontato, per essere associazione di singoli famiglie gruppi, una sorta di condomini che cercano di condividere pagando meno e in maniera più responsabile il vivere sulla terra.

Dal momento che i grandi movimenti degli ultimi anni contro le grandi potenze politiche religioso-finanziarie del mondo, sono fortemente ammalati, a me sembrano in parte sani questi comitati di cittadini del mondo : credo che questa strada di scegliere dal basso per il basso costo, con bassa rovina della terra e dell’altro e con alta attenzione e alta cura del bene comune, non sia da sottovalutare.

In Argentina, realtà a mio avviso, lontana dalle possibili rovine paventate per noi, è ricca di Economia Solidale, dove coloro che ne usufruiscono sono gli stessi che la gestiscono, così come i disoccupati si occupano e sopratutto l’economia diventa relazione umana.

Non sono panacee di tutti i mali della nostra società ma siccome mentre moriamo ogni giorno, guardando desolatamente questo spettacolo indegno della fine della Repubblica Italiana, mangiamo beviamo abitiamo e pertanto consumiamo e produciamo beni e rifiuti, credo che occuparci anche di questo, magari senza troppa amarezza ma con un po’ più di passione e interesse, non ci faccia altro male ma anzi aggiunga un pochino di speranza e fiducia nell’alltro: abbiamo sempre una gran voglia di credere, senza dogmi.

E questo Mercato sotto gli occhi di tutti noi , non solo appare, ma è marcio fin dalla testa e penso proprio che stiamo vedendo gli ultimi colpi della coda.

Doriana Goracci



Giovedì, 24 gennaio 2008