Politica
Armiamoci e ... partite !

di Rosario Amico Roxas

In un impeto pseudo-eroico, populista e interventista, il "povero" Bossi ha minacciato un intervento armato per disinnescare la schiavitù nella quale la Padania sarebbe costretta.
In qualunque paese democratico tali parole sarebbero state censurate come "atte a turbare l’ordine pubblico", ma in Italia vige la filosofia del "vivi e lascia vivere". Vedo in giro talune prese di posizione, che vorrebbero prendere sul serio le minacce di Bossi e reagiscono con un impeto degno di miglior causa.
Queste reazioni corrispondono alle attenzione di quel personaggio che voleva curare la tosse alla pulce.
Il guaio maggiore di questa italietta alla deriva è quello di prendere sul serio anche le buffonate più celebri. Ha cominciato Berlusconi in pazza San Babila; coinvolto nell’entusiasmo concordato e retribuito delle 500 persone che affollavano la piazza (di più non può contenerne), stimolato dalla presenza della osannante e ammiccante Brambilla (la quale alla fine dell’exploit lo ha voluto premiare con un pubblico ma appassionato bacio in bocca), si è scatenato; è saltato sul predellino della macchina più vicina, ha agguantato un microfono ed ha rinnegato 15 anni di rottura di c……i al popolo italiano, ha azzerato la CdL, diventata un fantasma, un morto che cammina, ha scompaginato il bipolarismo, ha dato una ginocchiata "pericolosissima" a Fini e a Casini rinnegandoli come alleati, ed ha quindi fondato un partito, un suo partito, una sua ulteriore azienda, che dovrebbe essere la più produttiva, in quanto gli garantirebbe la presidenza del consiglio, carica della quale non può fare più a meno, altrimenti le altre aziende vanno in fallimento.
Eppure è stato preso sul serio; è stato interpellato per dire la sua sulla riforma della legge elettorale; i mass media gli concedono la prima pagina; Emilio Fede gli concede dalla prima all’ultima pagina; Bruno Vespa, mentre pubblicizza gratuitamente il suo ultimo (purtroppo solo cronologicamente) dedicato agli amori e agli amorazzi dei potenti, non manca di tesserne le lodi come …perfetto marito.
Ma non capite che siamo alla farsa ?
Ora Bossi , anche lui eccitato dalla folla adeguatamente istruita, tenta l’improbabile la carta del rivoluzionario, sparando minacce, proferendo improperi anche indirizzati al grande bluff di Berlusconi; ma può solo concludere la sua personale epopea con un "armiamoci e partite !"

Rosario Amico Roxas(raroxas@tele2.it)



Domenica, 09 dicembre 2007