Vengo anch’io... no...tu no !

di Rosario Amico Roxas

ELEZIONI anticipate per la prematura caduta del governo Prodi; il “Longino” che ha sferrato l’ultimo colpo di lancia ad un governo già torturato, calpestato, minacciato, insultato dalla folla che gli preferirebbe il Barabba di Arcore, fu un “inclemente” politico sempre-in-piedi, un sopravvissuto ai cataclismi di mani pulite, al crollo della prima repubblica, alle lotte per la spartizione delle poltrone ministeriali; trent’anni di vita politica ben impiegati, sempre visibile, spesso determinante; fautore ideologico di un “Centro” che lui stesso non ha capito.
Il Centro politico vorrebbe rappresentare una condizione di equilibrio in grado di mediare posizioni opposte per dilatare la base di consenso; una possibile mediazione tra la proposta di uno Stato liberista e quella di uno Stato sociale; un Centro che propone di alterare i termini della “lotta di classe”, da una parte fomentata dal capitalismo contro i lavoratori e dall’altra all’inverso, stimolando una collaborazione e una integrazione fra le classi.
Ma il novello Longino ha creduto che stare al Centro significa tenere un piede a destra e uno a sinistra e il naso in aria per cogliere in tempo utile ogni minimo mutamento dei venti e sbandierare la posizione in base agli Alisei.
Caduto il governo, il Longino si illudeva di essere diventato l’ago di tutte le bilance, il punto di riferimento di quelli che riteneva essere diventati i suoi naturali alleati.
Così non è stato: Berlusconi, che aspira a governare non può mettere in bilancio le richieste del Longino, che vengono, peraltro, accompagnate da chiari messaggi intimidatori; Casini ha già i suoi casini da risolvere; le sbocciate rose bianche capiscono il rischio di inquinamento; le destre di varia natura non hanno posti sicuri da offrire; il solo che gli offrirebbe una sedia resta Di Pietro, ma previo trattamento di quella sedia da parte di un esperto elettricista; così si ripete l’antico ritornello “Vengo anch’io..non..tu no!”.
Finisce la favola bella dentro un tentativo ultimo di rivalsa: “corro da solo”, ma qual è la meta della corsa ? A destra, a sinistra, al centro, oppure, più verosimilmente, a casa propria ?

Rosario Amico Roxas



Domenica, 02 marzo 2008