IL documentario di Anno Zero di giovedì scorso "La peggio gioventù" ha messo in scena un disarmante e sconvolgente contenuto. La desolazione della sedicente regione più "ricca" dItalia che sembra abbia perduto lidentità culturale e storica in una società "globalizzata"/standardizzata, è visibile nel tessuto architettonico urbanistico delle periferie. Una parte di gioventù sprovvista di tutto, a partire da una visione del futuro, insicura, che si sente minacciata e che focalizza la minaccia sul diverso, o forestiero. Non è saltare di pala in frasca affermare che ciò è anche il risultato di anni di svendita dellItalia: creando un contesto di vita sempre più insicuro, cresce nei cittadini limpressione di inadeguatezza, con la sensazione di dovere forse "smammare" da un momento allaltro - per lasciare il posto allo straniero?- o di rischiare di subire sfratti, pignoramenti, espropriazioni, licenziamenti, esternalizzazioni, precarizzazioni, perdite della pensione, e persino dei diritti più elementari come quello allacqua - le cui tariffe sono e saranno in crescita esponenziale grazie alle privatizzazioni selvagge a vantaggio dei sedicenti cugini doltralpe (Veolia/Suez/Gaz de France). Ai campi rom, bollette gratis pagate da comuni sullorlo del fallimento. Per noialtri, interruzione del servizio - universale - in caso di morosità... Nel nordest, la modalità di reazione a questo frangente avviene in un contesto di "normalizzazione" del fascismo e persino del nazismo - in unispirazione che ingannevolmente soddisfa quel bisogno di radici storiche schiacciate dallappiattimento mercantil-globale - unito alla sbandierata voglia di "secessione" non più tabù ma galvanizzata da una Lega bifronte: da una parte popolarsociale e populista, dallaltra giuda del suo popolo che srotola il tappetino rosso ai poteri forti internazionali, grazie al rivendicato federalismo fiscale e alle megaregioni alla Miglio - peraltro sancite dal trattato di Lisbona, mostruosità propinataci senza referendum () La gioventù dorata e meno dorata, si perde in un consumo frenetico del presente, anchessa consapevole che del futuro non vè certezza. Dopo anni di grande fratello televisivo, di junk TV e di smantellamento dellistituzione Scuola si avvertono i primi poderosi risultati; il senso dinadeguatezza fa rincorrere miraggi da standard pubblicitari, niente ha più importanza dellapparire quel che non si è - macchine lussuose, notti bianche, champagne a gogò, coca e pasticche, sesso-droga - non importa se a noleggio, non importa se lidentità è prestata, o inventata, come i nickname o gli avatar di Second Life. Nel nordest si assiste al cocktail micidiale tra: privazione di visione del futuro e assenza di figure carismatiche nellistruzione - mali comuni in tutto il paese - ma qui abbinate alla normalizzazione di idee di destra estrema, e il risultato è questo. Una frangia di giovani "modificati": non più entusiasti della vita ma nichilisti, non già fiduciosi in sé stessi ma bisognosi del gregge per affermarsi, rabbiosi o volgari, paurosi del futuro e dellalterità... E tanta violenza che scoppia. Come in un grido di aiuto lanciato da adolescenti in mal-essere cui adulti in difficoltà non sanno essere di alcun aiuto. Nicoletta Forcheri 13/5/2008
Mercoledì, 14 maggio 2008
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