Messaggi subliminali

di Rosario Amico Roxas

La campagna elettorale più squallida della storia repubblicana volge al termine.
Stanchi, annoiati, delusi, privi di speranze concrete, mortificati, andremo a votare illudendoci di dare una mano e di intervenire nella scelta dei governanti.
E’ già tutto deciso, a monte, dalle segreterie dei partiti, non per nulla Berlusconi non ha voluto una nuova legge elettorale, così può scegliersi i collaboratori nell’elenco dei Yes-man che affollano la segreteria inesistente del PdL.
Ma per calcare la mano e ricordare gli accordi omertosi partono i messaggi subliminali, nascosti tra le pieghe di discorsi senza senso.
“Sono d’accordo con Dell’Utri, Vittorio Mangano è stato un eroe”, questa l’ultima affermazione del cavaliere.
Chi è stato Mangano ?
- Il nome di Mangano viene citato per la prima volta dal Procuratore della Repubblica Paolo Borsellino in una intervista rilasciata il 19 maggio 1992 riguardante i rapporti tra mafia, affari e politica, due mesi prima di essere ucciso nell’attentato di via d’Amelio. Borsellino affermò nell’intervista che Mangano era "uno di quei personaggi che ecco erano i ponti, le teste di ponte dell’organizzazione mafiosa nel Nord Italia"
- Il 19 luglio 2000 Mangano fu condannato all’ergastolo per il duplice omicidio di Giuseppe Pecoraro e Giovambattista Romano, quest’ultimo vittima della "lupara bianca" nel gennaio del 1995. Di questo secondo omicidio Mangano sarebbe stato l’esecutore materiale.
Verrà inoltre sospettato di aver rapito il principe Luigi D’Angerio dopo una cena alla villa di Silvio Berlusconi, il 7 dicembre 1974.
- Il pentito Salvatore Cancemi divulgò la notizia che la compagnia Fininvest di Berlusconi, attraverso Marcello Dell’Utri e Mangano, pagò a Cosa Nostra 200 milioni di lire (100.000 euro) annualmente e in base agli accordi presi con Cancemi
- L’ 8 aprile 2008 Marcello Dell’Utri durante un’intervista elogia Mangano definendolo un grande uomo che subì il carcere per evitare di inventare dichiarazioni contro Berlusconi. Il giorno dopo (9 aprile) lo stesso Berlusconi durante la trasmissione "Omnibus" su La7 sostiene questa tesi commentando che "Marcello Dell’Utri ha ragione: Mangano è stato un eroe, perché eroicamente non inventò mai nulla su di me".
http://it.wikipedia.org/wiki/Vittorio_Mangano

Ma non c’era nulla da inventare, le carte parlano chiaro e le connivenze documentate, specialmente quelle che legano insieme Mafia-Berlusconi-Banca Rasini.
http://it.wikipedia.org/wiki/Banca_Rasini

Dichiarare Mangano un eroe, potrebbe apparire elettoralmente controproducente, invece serve e serve molto; il messaggio non è diretto agli elettori, ormai stanchi di apparizioni in TV, quel messaggio è indirizzato a “chi ha orecchie per intendere e deve intendere”.
Quelle parole racchiudono tutto un programma di connivenze, di associazionismi, di lassismo presente e futuro (basta valutare la promessa di rendere lo Stato “leggero”, disattento ai fatti economici che devono restare di pertinenza del mwercato), basta la garanzia di mettere mano alla costruzione dell’inutile ponte sullo stretto che sancirà l’alleanza generazionale tra mafia e politica almeno per i prossimi 50 anni.
;Ma se da una parte viene lanciata la scialuppa verso i mafiosi, i camorristi e gli uomini della ’drnagheta, facendo chiaramente capire da quale parte starà l’eventuale governo di destra, dall’altra parte l’affondo contro i magistrati, specialmente quelli che indagano sui fenomeni malavitosi, quei PM che hanno incastrato Berlusconi alle sue responsabilità, facendolo faticare parecchio per agguantare prescrizioni e assoluzioni per “intervenuta modifica della legge sul falso in bilancio”.

Magistrati che dovranno sottoporsi all’esame neurologico non appena dovessero inquisire un intoccabile; come accadeva nella Russia bolscevica quando gli oppositori venivano dichiarati “pazzi” e mandati a curarsi in Siberia.
Falcone e Borsellino psichiatricamente instabili e Vittorio Mangano eroe (Riina, Provenzano, Lo Piccolo & C. , vittime della persecuzione comunista e di PM psichiatricamente instabili)
Questa l’Italia che ci aspetta nella immorale ipotesi di vittoria del cavaliere.



Giovedì, 10 aprile 2008