Lettere dalle catacombe
WTO & Camorra s.p.a.

di Lidia Menapace

7 maggio 2008

CVD o: come volevasi dimostrare: a Napoli riparte l’emergenza rifiuti. Lo avevo puntualmente previsto (e non ci voleva molto) in un articolo inviato anche a Liberazione prima dell’inizio della campagna elettorale, da me immodestamente considerato molto importante e invece cestinato.

Allora avevo anche chiesto, assecondando con molta gioia una richiesta delle donne napoletane, di essere candidata al Senato in Campania, dunque senza alcuna possibilità di successo, perchè ero convinta di poter avviare una serie di comportamenti che avrebbe messo fine all’emergenza.

In breve si tratta del fatto che bisogna sottrarsi agli imperativi dei cosiddetti "poteri forti" (Wto e camorra, ambedue) che fanno dell’immondizia una merce che si valorizza col trasporto, e quindi più ce n’è e meglio è. Per contrastare questi "comandi", servono poco le manifestazioni o l’accumulo di protesta dei rifiuti lungo le strade, serve invece avviare uno "sciopero a oltranza" e costruire un pezzetto di altra società.

Bisogna assolutamente ridurre la quantità di rifiuti prodotta, ad esempio organizzandosi per lasciare nei supermercati e centri commerciali tutti gli involucri che per lo più non sono riciclabili e a lasciarli lì inducono i supermercati e centri a fare pressione sulle ditte multinazionali che mandano in giro merce con montagne di involucri nocivi ecc. Inoltre prendere accordi con i contadini, costruire ovunque molti GAS (gruppi di acquisto solidale) e comprare direttamente da loro gli alimentari, pagando prezzi più contenuti e avendo merci più fresche e potendo anche rimandare in campagna l’umido che va benissimo come concime (così si capisce l’utilità della raccolta differenzata che consente di avviare gran parte dei rifiuti ad essere riutilizzati).

Questo agire complesso è una forma di sciopero a oltranza (fino a che non si sia vinta l’emergenza) che si oppone alle politiche imperialistiche del Wto, all’azione incontrastata delle multinazionali alimentari, e alla camorra. Una operazione politica che rifiutando prestazioni alla attuale gestione delle cose presenti, ne denuncia la profonda illegalità e le muta in vista di una altra società: si può fare, si fa, serve anche per far vedere che in ogni porzione di realtà sociale c’è tutta la realtà e giocando in un solo punto bene, ci si estende su tutto.

Cioè si dà vita a una azione politica grazie lidia



Giovedì, 08 maggio 2008